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LONDRA-GERUSALEMME: CONCLUSIONI. 
PARTE 1 - IL PROGETTO ESCURSIONISTICO "SENTIERO DEGLI DEI". ESORDIO.

Per concludere il lungo discorso sul viaggio che mi ha portato ad attraversare mezza Europa e un frammento di Medio Oriente in quattro mesi spaccati, partiamo dall'inizio prima che da tutto il resto - e quando dico "inizio" intendo letteralmente l'inizio di tutto, e nel farlo mi obbligherò ad essere il più breve e conciso che posso, seguendo docilmente i dettami della mia seducente pigrizia.
24 gennaio 2011: nasce ufficialmente il Progetto Escursionistico "Sentiero degli Dei" (anche se all'epoca un nome ancora non esisteva e l'atto di nascita era stato sancito dalla creazione di un gruppo Facebook prettamente logistico, ancora oggi cuore pulsante di tutta la baracca), compagine di amici decisi a tentare la traversata della Via degli Dei da Bologna a Firenze in primavera, guidati dal sottoscritto, all'epoca ventenne studente in Lettere a Ferrara, farcito come un tacchino di letture esoteriche tipo Guénon sulla crisi del mondo moderno eccetera (testi che fra l'altro trovo ancora oggi di grande bellezza e ispirazione, ma sorvoliamo). Ispirato dalla lettura de "Il Sentiero degli Dei" di Wu Ming 2 e dalla volontà, un po' ingenua un po' tenera un po' cavalleresca, di far fronte all'isolamento sociale, alla barbarie, alle brutture, all'avvilimento dei cuori propri dell'età contemporanea e dunque dei miei coetanei in maniera originale - raccolgo un manipolo di coraggiosi e coraggiose, li incito a quella che all'epoca (macerato nell'asfittico clima dell'odiata Ferrara) mi pareva un'impresa iniziatica, himalayana, prometeica, e così, dopo due mesi e mezzo di tormentata pianificazione, l'epopea SdD ha inizio: l'8 aprile 2011 sette pionieri partono dalla Stazione Centrale di Bologna; sono Velter Apollo Waldorf, Lorenzo Magnani, Giulia Sarti, Marta Resta, Ivan Naqvi, Luigi Romeo e il sottoscritto; una piccola armata Brancaleone, un gruppetto di scalzacani entusiasti e digiuni di qualsiasi pratica escursionistica, un allegro manipolo di amici all'oscuro di concetti come "dislivello", "aumento esponenziale della fatica", "fame e sete". Il viaggio è filmato e fotografato, la mia idea è di trarne un reportage e un documentario, vengono raccolti volti, frasi, opinioni, lamentele, paesaggi, momenti di sconforto, nel tentativo di ricavarne poi una narrazione completa, coerente e - quel che più conta - avvincente, perché come Sergio Bonelli insegna, c'è solo l'avventura, tutto il resto si vive anche senza. 
E manco a farlo apposta, i protagonisti della storia sembrano rispecchiare dei topoi della narrativa di genere, perché ognuno di loro fa emergere, inconsciamente o meno, forti e personalissime caratteristiche narrativamente stimolanti, trasformandosi in personaggi veri e propri, senza forzatura. 
Velter è l'eroe senza macchia e senza paura, il traino, la forza, il coraggioso e il generoso, instancabile e rassicurante, un cavaliere arturiano, un Parsifal, un Orlando assennato; Luigi detto Gigi è il cinico ma simpatico, studia da medico, è pragmatico, razionale, è l'addetto alle cartine, all'orientamento, alla logistica; Marta è il giullare, l'ottimista, la casinara, la godereccia, mentre la sua amica Giulia è al contrario la scettica, la scazzata, l'ostile, quella che si pente immediatamente di essere partita per un viaggio che sa fin da subito di non poter concludere; Lorenzo è il mio pard, il mio vice, l'entusiasta che via via acquista consapevolezza della difficoltà del viaggio e matura; Ivan è l'eroe umbratile e silenzioso, incarna la vertigine e l'introspezione, l'andare problematico, la spiritualità, la fragilità da cui distillare la forza; per finire ci sono io, il regista, l'uomo dietro la handycam, che cerca di tenere uniti i fili del gruppo, di arginarne la dispersione, senza interferire troppo per non alterare lo svolgimento del racconto.
L'escursione finisce a Firenze il 13 aprile, sei giorni di cammino densissimi che sembrano una vita, alla fine dei quali tutto è cambiato. A Firenze ci arriviamo in tre, io Ivan e Velter, perché all'alba del quarto giorno gli altri quattro decidono di mollare tutto e di ritornare al piano, mandandomi in crisi e costringendo i due rimasti a spronarmi, a spingermi, a convincermi che sì, alla fine vale la pena di continuare anche se il gruppo è spezzato, se l'intento di  concludere questa cosa tutti e sette cascasse il mondo è sfumato malamente.  
Il viaggio si configura immediatamente come paradigmatico per intenti, modalità di documentazione, approccio, come pietra di paragone per tutte le avventure future, e i suoi protagonisti saranno le figure centrali della cosiddetta "Golden Age SdD", dal 2011 al 2013, fino alla prima e drastica cesura, di cui parlerò nel prossimo intervento.






LONDRA-GERUSALEMME: CONCLUSIONI.
PARTE 2 - IL PROGETTO ESCURSIONISTICO "SENTIERO DEGLI DEI". GOLDEN AGE (2011-2013).

Il cammino sulla Via degli Dei avrebbe dovuto essere un episodio autoconclusivo, una bella storia d'avventura e amicizia senza seguito, una gemma all'interno di una teca senza tempo, capace di risplendere di luce propria; e invece così non fu. 
A un mese e mezzo circa dall'arrivo a Firenze, m'imbatto per la prima volta in "Fermo!" degli Offlaga Disco Pax, bella canzone dedicata al chirocefalo del Marchesoni, un'antica specie di gambero endemica del Lago di Pilato, anima azzurra dei Monti Sibillini, fra Umbria e Marche. Attratto dall'aspetto selvaggio del piccolo specchio d'acqua (oggi, pare, totalmente prosciugato), dalle brulle vette sibilline e dall'aura di mistero che storicamente circonda quella porzione di Appennino, decido di rimettere in sesto la squadra e di organizzare un ritorno ai sentieri sotto l'egida SdD per il luglio venturo, dando vita al primo, corposo "sequel" dell'epopea. La grande escursione, preceduta da un paio di gite preparatorie sull'Appennino Tosco-Romagnolo, va felicemente in porto, convincendomi che quella è la direzione da seguire, che c'è in ballo qualcosa di realmente bello e importante, che esiste un gruppo di amici disposto a lanciarsi nell'avventura, a farsi narrazione e mitologia. 
Le uscite sentieristiche proseguono per tutto il resto dell'anno, e la Romagna, con i suoi monti selvaggi, le colline ora aspre ora docili, le sue pianure costiere, diventa naturalmente il fulcro di tutta la vicenda. Si fa il 2012, si fa un'altra primavera, e ad un anno dalla Via degli Dei si organizza una traversata parallela, da Bologna a Prato, sulla Via dei Santuari, sperando di replicare quanto fatto l'anno precedente. Le cose, però, non vanno come sperato: partiti in dieci da Bologna Centrale (sono ancora presenti membri della squadra storica come Lorenzo, Ivan e Gigi), il cammino si chiude dopo cinque giorni drammatici e una serie di defezioni improvvise che vedono il gruppo assottigliarsi bruscamente dopo appena un giorno di marcia; a Prato ci arriviamo in quattro e tutti sfiniti, io mio fratello Enea Ivan e Alberto Paternò, a seguito di rocambolesche vicende che ancora oggi amiamo rivangare ma che all'epoca costituirono ostacoli per noi terrificanti. La Via dei Santuari (o VdS) sbatte in faccia a tutti la dura verità: il gruppo SdD, se davvero esiste, è fragilissimo, inaffidabile, tragicamente diviso al suo interno per motivazioni e attaccamento alla causa.  
A settembre è la volta del Coast to Coast italiano, epica traversata dall'Adriatico al Tirreno, ispirata dall'impresa che Enrico Brizzi compì con il fratello e qualche amico nel 2004, raccontata nel libro "Nessuno lo saprà": 15 giorni di cammino più uno di pausa, per quella che fino ad allora (e per molto tempo a venire) è la più lunga, importante ed impegnativa escursione della mia vita e del Progetto SdD; sperimento per la prima volta l'andare solitario (8 giorni in totale), una nuova dimensione della fatica, della frustrazione, dell'estasi; è l'ultima escursione di rilevo a raccogliere componenti della squadra storica - Ivan, Gigi e Lorenzo.
Viene il 2013, le escursioni - complici impegni personali - si fanno più rare e limitate alla sola Romagna; continua la documentazione serrata di tutta la storia, monto video, raccolgo fotografie, cresce dentro di me sempre più forte la volontà di costituire quella che anche oggi amo definire "una piccola mitologia sentieristica romagnola", cioè un universo narrativo coerente sebbene non facilmente inquadrabile, multimediale, fluido; leggo "Walkscapes" di Francesco Careri, in cui si dimostra come il cammino sia pratica estetica, dunque riordino le idee, riassumo, faccio il punto, unisco i fili di quanto fatto in quasi tre anni, inizio a considerare il Progetto Escursionistico "Sentiero degli Dei" non solo una grande avventura, ma la mia più importante e ambiziosa opera d'arte, più privilegiata della poesia, che dai 15 anni era stata la mia sola ossessione, e che in quel momento sembra perdere di potenza di fronte alla concretezza del cammino, alla sua eroica evidenza. L'entusiasmo è alle stelle, il gruppo storico è ormai disperso, ma nuove e avvincenti prospettive sembrano affacciarsi al 2014 imminente, prima di subire una brusca battuta d'arresto a causa di quella che sarà la più lunga e grave crisi della mia vita, nonché primo spartiacque nella storia del Progetto SdD. 
Ma questa è una storia che vi racconterò nel prossimo intervento.


LONDRA-GERUSALEMME: CONCLUSIONI.
PARTE 3 - IL PROGETTO ESCURSIONISTICO "SENTIERO DEGLI DEI". LA LINEA D'OMBRA (2014).

Da Wikipedia: "NEUROPATIA DEL PUDENDO. La neuropatia del pudendo è spesso dovuta a danni meccanici o infiammatori al nervo pudendo. Può essere causata da un utilizzo prolungato della posizione seduta, dalla uso della bicicletta, dall'esercizio fisico, da interventi per la cura delle emorroidi oppure può insorgere in seguito ad Herpes genitale oppure ancora da nessuna ragione evidente. Può sopraggiungere bruscamente o svilupparsi nel tempo. a presentazione clinica è varia: dolori appena accennati, bruciori, tensioni, fitte, perdita di sensibilità, sensazioni di caldo o freddo.
Il dolore solitamente peggiora in posizione seduta e si riduce stando in piedi, sdraiati o seduti sul gabinetto. Può essere localizzato in un'area soltanto, in diverse aree, bilaterale o unilaterale. Spesso si associa a problemi urinari, rettali e sessuali."
Questa delizia mi viene diagnosticata il 14 marzo 2014 dal dott. Francesco Cappellano di Milano, specialista in Urologia e Neurologia, dopo due mesi di angosciante calvario iniziato senza alcuna ragione evidente; la terapia, a base di Lyrica (antiepilettico), Cymbalta (antidepressivo) e Dianural (integratore vitaminico), mi riduce - complice lo stato di totale prostrazione psico-fisica - in pochissimo tempo a un morto; mi è vietato ogni sforzo fisico importante, la prognosi è di almeno nove mesi nel caso dovessi rispondere positivamente alla terapia, il rischio di recidiva comunque alto, dunque il ritorno alla pratica sentieristica lontanissimo, se non impossibile. Il dott. Francesco Pesce conferma la diagnosi e le previsioni di Cappellano in agosto, nel suo ambulatorio bolognese, integrando la cura con Lyseen, un miorilasante, e gettando una luce ancora più fosca sul mio sempre più improbabile futuro escursionistico. La mia vita è cambiata: esco poco, passo le giornate chiuso in casa a leggere, guardare film, scrivere su Facebook; cerco di scavarmi una tana di tranquillità nella depressione, di scendere a patti con l'ombra, di raddrizzare un mondo che si è fatto sfuggente e torbido come acqua di palude, impossibile da puntellare, e in cui navigo a vista, mentre ogni riferimento galleggia preda delle fiamme. In ottobre trovo il coraggio di tentare una solitaria a Meldola, sulle prime colline forlivesi, affrontando la percezione alterata che ho del mio corpo in una breve escursione collinare ai ruderi della Chiesa di Scardavilla; a questa camminata ne seguono altre, tutte semplici, quasi del tutto pianeggianti - quasi, per non contravvenire troppo agli ordini dei medici ma al contempo regalarmi qualche illusione di ascesa.
Il Progetto Escursionistico "Sentiero degli Dei" si sgretola lentamente assieme al mio mondo, al mio passato, sotto la luce livida di un futuro spettrale; torno alla poesia, scopro la fotografia e il cinema, cerco in altre forme un patetico surrogato dell'estasi sentieristica, e dopo quasi un anno credo di esserci riuscito, di essermi abituato a una nuova vita sotto il segno della patologia, quietamente, con la docilità necessaria ad accettare quello che non si può cambiare - perché un nervo lesionato è un nervo lesionato, e tutto quello che resta da fare è ricostruirsi, sforzarsi, accatastare ogni residuo non ancora andato a fuoco per tornare a riconoscersi uomini, una volta smarrita la propria dimensione psicologica, esistenziale, sociale, sessuale, estetica, escursionistica.
Poi arriva il 2015, come facendosi strada fra le macerie, con la pallida promessa di un ritorno alla vita, che qualcuno (o qualcosa) custodisce nel fondo di un pozzo stregato; è l'inizio di un lento e doloroso percorso di rinascita che sancirà il mio stentato ritorno ai sentieri e il conseguente inizio della Silver Age SdD.
Ma questa, come si suol dire, è una storia che racconterò nella prossima puntata.









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Giorno 120: Abu Ghosh-Gerusalemme, 18 km. 
Oggi tutto finisce e comincia, alla Cupola della Roccia.





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Giorno 116: Tel-Aviv, giorno di pausa 6/6.
Ultimo giorno prima del fatale inizio della Fase 6. Nella sala delle colazioni del nostro bellissimo ostello, io e Giulio aspettiamo la prossima compagna di viaggio, in arrivo dall'aeroporto. Oggi si pianificano le notti fra Nevè Shalom e Gerusalemme.


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Giorno 113: Roma, giorno di pausa 3/6.
Ieri ho commesso l'errore di vegetare in una zuppa di mestizia nella mia camera d'albergo, galleggiandoci dentro a morto come una triste carota bollita; oggi, è tempo di reazione: Roma centro, barbiere, passeggiata, organizzazione della Fase 6 - sperando si muova qualcosa almeno per le prime due notti - e vaffanculo a tutta questa merda.







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Giorno 110: Ruffano-Santa Maria di Leuca, 27 km, in compagnia di Matteo, di cui parlerò poi. Ultimo giorno della Fase 5, ultimo giorno di cammino in Italia, ultimo giorno per Ivan sulla Londra-Gerusalemme.
Avanti.


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Giorno 106: Brindisi-Squinzano, 26 km, solitaria. 10 giorni di cammino a Gerusalemme, 5 a Santa Maria di Leuca.
La fine è così vicina da poterla toccare.



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Giorno 103: Monopoli-Torre Canne, 20 km.





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Giorno 99: Corato-Bitonto, 26 km.


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Giorno 93: Casalbore-Celle San Vito, 25 km, tappa del valico in Puglia.



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Giorno 92:
 Benevento-Casalbore, 26 km, verso la provincia di Avellino, ultima tappa interamente Campana della Londra-Gerusalemme.
3 mesi esatti fa partivo da Victoria Station alla volta di Dartford.








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Giorno 89: Mignano Monte Lungo-Alife, 39 km...
forse ultima tappa per Antonio, che sta inesorabilmente avviandosi a un prematuro congedo a causa di dolori sempre più pressanti, e per Bianca, che ha deciso di percorrerne - a sorpresa - almeno metà.
Oggi non sarà facile per un cazzo, signori.









Giorno 87: Ceprano-Cassino, 32 km.






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Giorno 85: Anagni-Veroli, 27 km, ancora Lazio, ancora in tre, ancora verso Gerusalemme.



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Pinza muove lentamente verso Il nostro B&B: uno stile sentieristico spettacolare, che ha fatto scuola fra i neofiti, e che l'anca necrotizzata sembra non aver scalfito, poiché Antonio, come tutti i grandi del SdD, non cammina con le gambe, bensì con il cuore. 

Sullo sfondo: il borgo antico di Artena.




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Giorno 78 sulla Londra-Gerusalemme: Cura di Vetralla-Sutri, 23 km, in solitaria come ai vecchi tempi.






Giorno 77: 
Montefiascone-Vetralla, 35 km, partenza ore 3:40. Iacopo camminerà con me fino a Viterbo, dopodiché continuerò da solo fino a Vetralla.










Giorno 71..




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Giorno 62 sulla Londra-Gerusalemme: Sarzana-Pietrasanta, 29 km, partenza ore 5:00.











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Giorno 56: Fiorenzuola d'Arda-Costamezzana, 22 km circa. Fino a Fidenza ancora pianura, poi si cominciano a calcare le inquietudini telluriche delle prime colline. L'Appennino e la Toscana sono sempre più vicini.




Giorno 53: Santa Cristina-Orio Litta, 16 km. Ancora un frammento di cammino da strappare a questa Pianura Padana, altra libbra di carne, altro sudore.



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Giorno 50: Mortara-Garlasco, 20 km, di nuovo con Rebecca, e in compagnia di Mauro di Vito, l'ultimo umanista, di cui parlerò diffusamente più tardi.





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Giorno 48: Vercelli-Robbio, 16 km. Oggi inizia la lunga avventura lombarda, con la tappa odierna, e le seguenti: Robbio-Mortara, Mortara-Gropello Cairoli, Gropello Cairoli-Belgioioso, Belgioioso-Orio Litta. Penultimo giorno di solitaria per questa Fase 3 della Londra-Gerusalemme.




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Giorno 47: Santhià-Vercelli, 21 km, 4,10 ore di cammino.



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Giorno 43 sulla Londra-Gerusalemme: Verrès - Point-Saint-Martin, 14 km, ancora una tappa breve per riprendermi dall'onda lunga del valico alpino, ultimo giorno in Valle d'Aosta. Stasera, cascasse il mondo, devo assaggiare la fonduta.






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Giorno 42: Châtillon-Verrès, 15 km, solitaria. Continua la lunga discesa verso la pianura piemontese.











Giorno 40: Passo del Gran San Bernardo-Aosta, 30 km, 2.000 m in discesa, prima tappa italiana, primo giorno della Fase 3 della Londra-Gerusalemme.




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Giorno 39: Orsières-Passo del Gran San Bernardo, 25 km, 2.600 m di dislivello, ultima tappa della Fase 2.






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Giorno 37: Saint-Maurice - Martigny, 15 km. Al nostro arrivo, rivedrò dopo 37 giorni i miei genitori, e ci sarà l'incontro con Michele e Livia, assieme a cui valicherò il Passo del Gran San Bernardo, dopodomani.




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Giorno 36: Montreux - Saint-Maurice, 26 km, 900 m di dislivello. Oggi lasciamo il Lago Lemano per la Valle del Rodano. Le Alpi sono vicinissime, immense.


Il Rodano e Saint-Maurice.

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Giorno 35: Losanna-Montreux, 27 km, assieme a Rebecca, la mia nuova compagna di cammino.



La seconda squadra, da Châlons-en-Champagne a Losanna (14-29 maggio).
Grazie di tutto, Ivan.


Lago Lemano, 22 km a Montreux.








Giorno 34 sulla Londra-Gerusalemme: Orbe-Losanna, 29 km, ultimo giorno di cammino per Ivan, almeno fino alla Toscana. Da domani cambia tutto.



Giorno 33: Sainte-Croix - Orbe, 19 km, prima tappa interamente svizzera, quasi tutta in discesa verso valle. Losanna è davvero a un soffio. Penultimo giorno di cammino per il mio pard Ivan.


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Giorno 32: Pontarlier - Sainte-Croix, 20 km, 4 ore e mezza di cammino. Oggi si lasciano la Franca Contea e la Francia, oggi si supera il confine per la Svizzera e il Cantone di Vaud. Losanna è solo a tre giorni di cammino.





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Giorno 31: Lods-Pontarlier, 26 km, ultima tappa interamente francese, ancora fra i Monti Giura. Un mese esatto fa partivo da Londra alla volta di Dartford.





Finire per un tragico e beffardo destino sui pendii fradici e ripidissimi della gola del fiume Loue, dopo aver pianificato attentamente una via alternativa per evitarla, poi perdersi, arrampicarsi, esplorare, cadere, scivolare, trovare, uscirne.









Valico di un altro lembo dei Monti Giura, ancora 14 km al nostro alloggio a Pontarlier, dislivello complessivo vicino ai 1.000 m, esausti, stop.


10 km a Pontarlier, 2 ore e qualche minuto ancora di cammino. Oggi tappa di montagna pura, quasi a tradimento, sempre su sentieri di pietra, fango o ciottoli, dissennata fuga verso i pendii evitando le comode ma trafficate strade di fondovalle, fra abetaie, ombre lunghe, polvere rovente e rivoli d'acqua fra rocce muschiate. Le mie scarpe, ormai alla frutta dopo quasi 700 km, funzionano a meraviglia sull'asfalto (il cui regno comincia a sgretolarsi all'ombra azzurra delle alture), e pessimamente in montagna. Mentre scrivo, Ivan si prepara una pasta al pomodoro (scrivo "pasta" per una forma di cortesia verso i non romagnoli, da noi si usa "minestra"), e io penso che la Francia non ceda un millimetro di passo, il confine brucia roccioso e inamovibile a un giorno di cammino, e i Monti Giura - maledetti, dannati - stanno a monito severo per quelle che saranno le salite terrificanti da Orsiéres al Passo del Gran San Bernardo.


Siamo arrivati a Pontarlier.




Altri frammenti della tappa di oggi, Lods-Pontarlier. Buonanotte e a domani.








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Giorno 30 sulla Londra-Gerusalemme: Ornans-Lods, 10 km, 2 ore di cammino. La tappa vacanziera che io e il mio pard Ivan aspettavamo da almeno una settimana.




6,6 km a Lods, e ora si magna.



Lods.





Il regno del Sentiero e i segni dei tempi, a trenta giorni dalla partenza.






Le tappe di un mese. Buonanotte e a domani.








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Giorno 29: Besançon-Ornans, 26 km. Ivan non ha chiuso occhio per il male ai piedi, l'umore è sotto le scarpe, l'attacco di oggi è un lento trascinarsi fuori dalla città trafficatissima. Come disse Luigi Romeo all'inizio del terzo giorno sulla Via degli Dei nel lontano 2011, "non so se ce la faremo."




Tarcenay, 11 km a Ornans, 2,15 ore di cammino. Qualche passo indietro fino a stamattina, ore 9.30, Besançon: Ivan decide che vuole starsene un po' da solo per visitare il centro della città, e mi invita a proseguire per la mia strada, tanto la via l'ha già tracciata con il navigatore, e per l'ora di pranzo o poco prima ci ritroveremo a La Vèze. Così faccio, e risalgo faticosamente la placca di pietra e bosco che divide la conca di Besançon dal resto del mondo, da solo, come non succedeva - mi pare - da un secolo. Raggiungo La Vèze in un paio d'ore, Ivan mi è dietro di soli due km, e appena mi raggiunge pranziamo con una zuppa e una baguette, che una donna ci regala lungo la strada, con nostra grata meraviglia. Riposiamo per quasi due ore, godendoci la sosta, l'ombra, l'ospitalità di questo minuscolo lembo di Francia, che si decide a mostrare il suo lato migliore proprio ora che stiamo per lasciarla. Seduti al tavolino di un ristorante a bere un caffè, una donna, incuriosita e impietosita, ci avvicina e ci offre 50 euro, a mo' di donazione pellegrina. Ripartiamo. Ora siamo a Tarcenay, di nuovo a riposo, aspettando che il piccolo spaccio di fronte a cui siamo seduti apra i battenti, ma il titolare è già in ritardo di 5 minuti.




Or ora giunto al camping di Ornans.





Verso la linea d'ombra, lentamente.


Un po' di foto della tappa di oggi. Buonanotte e a domani.











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Giorno 28: Gy-Besançon, 30 km, 500 m di dislivello. La sveglia non suona, partiamo alla 11 e 20, attaccando una salita agghiacciante. La giornata inizia malissimo.




Ore 14:04, ora di pranzo, 19 km a Besançon, 4 ore di cammino. 11 km senza sosta, a risalire le pendici selvagge fra Gy e il sottile squarcio di Francia incuneato come una scheggia fra queste basse montagne e il confine svizzero, poi un saliscendi bollente su pista forestale fino a Gézier-et-Fontenelay, paese di sole, pietra e rade ombre di montagna, secondo la guida primo avamposto di civiltà dopo km e km di solitudine, accogliente e riposante; alla prova dei fatti, solo l'ennesimo, grazioso, malinconico grumo immobile di case gettate da una mano svogliata a increspare la monotonia montana di queste modeste altitudini.




Ore 16:12, pausa a Cussey-sur-l'Ognon, 14 km a Besançon.




Allo scoccare degli ultimi 10 km, festeggio e mi preparo alle prossime 2 ore di cammino su asfalto trafficato con il disco più bello della storia.




Ore 18:48, 4,9 km al nostro alloggio di Besançon, 1 ora di cammino. Ora stiamo cenando in un McDonald's intercettato per via. Prima, nell'uscire da Miserey-Salines, abbiamo voluto evitare 300 m di traffico suicida sulla N57, avventurandoci dietro il tetro sipario di strade chiuse per i lavori di manutenzione. Rami, foglie, piccole voragini nell'asfalto eruttanti ciuffi di vegetazione incattivita; cumuli di macerie, polvere bianca sui caterpillar silenziosi, montagne di terra a intralciare la visuale oltre l'area di manovra dei mezzi pesanti. Infine, il sipario si apre sul regno liminare dei cavalcavia, dei capannoni artigianali, dei capillari d'ombra e bitume che si arrampicano come serpi di fosso sulla schiena gobba e sfinita delle montagne.


Ora, dato che considero il camminare una forma d'arte a tutti gli effetti, credo - e si arrangi la modestia - che la tappa di oggi equivalga, che ne so, al Lago dei Cigni, a un grande racconto di Hemingway o Carver, uno schizzo minore di Michelangelo, una qualche inquadratura inesorabile di Lang, ma forse sto volando troppo basso.




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Giorno 27: Dampierre-sur-Salon - Gy, 26 km, 5,23 ore di cammino. Il confine franco-svizzero si fa sempre più vicino e incandescente, si profilano torve e gibbose le prime, vere salite, e la discesa nel cuore della Franca Contea è il lungo e affaticato addio alle terre di Francia.




Ore 13:16, 17 km a Gy, 3,35 ore di cammino. Si pranza nell'unico posto aperto a Motey-sur-Saône.




Igny, 11 km a Gy. Questa pensilina di cemento rovente è tutto il tuo darti. Le strade vibrano di sete, e l'ondulazione della vertigine si ramifica in portali polverosi e verticali, finestre di vetro sporco, il millesimo monumento alle migliaia su migliaia di morti - le case sono fatte di morti, la luce di qui è luce infera - qualche vecchio silenzioso e irreale che oscilla fra la porta e l'ombra della grondaia. Tre litri, due e mezzo, due, uno e tre quarti. Qua non c'è niente di niente di niente di niente di niente di niente. Avanti.




Gy



Un po' di paesaggi della tappa odierna, Dampierre-sur-Salon - Gy, e un breve schema delle 6 fasi in cui ho idealmente suddiviso la Londra-Gerusalemme, visto che 'sta cosa ha causato un po' di confusione:

FASE 1: Londra-Reims (INGHILTERRA, Kent - FRANCIA, Nord-Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne).
FASE 2: Reims-Passo del Gran San Bernardo (FRANCIA, Champagne-Ardenne, Franche-Comté - SVIZZERA, Cantone di Vaud, Cantone Vallese).
FASE 3: Passo del Gran San Bernardo-Pontremoli (ITALIA, Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana).
FASE 4: Pontremoli-Roma (ITALIA, Toscana, Lazio).
FASE 5: Roma-Santa Maria di Leuca (ITALIA, Lazio, Campania, Puglia).
FASE 6: Tel Aviv/Acri-Gerusalemme (ISRAELE-PALESTINA).

Buonanotte e sogni d'oro, vado a letto che son cotto.






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Giorno 26 sulla Londra-Gerusalemme: Champlitte - Dampierre-sur-Salon, 16 km, 3,17 ore di cammino. Che sia domenica anche per noi.


Quasi a metà di questa fase 2 della Londra-Gerusalemme, vi ricordo ancora una volta le tappe da adesso alla sua conclusione, sul confine italo-svizzero, per chi volesse unirsi:

Domenica 21 maggio (FRANCIA): Champlitte - Dampierre-sur-Salon. 16km, +160/-190m.
Lunedì 22 maggio (FRANCIA): Dampierre-sur-Salon - Gy. 25km, +170/-155m.
Martedì 23 maggio (FRANCIA): Gy-Besançon. 32km, +495/-450m.
Mercoledì 24 maggio (FRANCIA): Besançon-Etalans. 27km, +760/-410m.
Giovedì 25 maggio (FRANCIA): Etalans - Mouthier-Haute-Pierre. 19km, +375/-550m.
Venerdì 26 maggio (FRANCIA): Mouthier-Haute-Pierre - Pontarlier. 23,5km, +770/-365m.
Sabato 27 maggio (FRANCIA-SVIZZERA): Pontarlier - Sainte-Croix. 23km, +530/-290m.
Domenica 28 maggio (SVIZZERA): Sainte-Croix - Orbe. 23km, +310/-910m.
Lunedì 29 maggio (SVIZZERA): Orbe-Losanna. 30,5km, +285/-235m.
Martedì 30 maggio (SVIZZERA): Losanna-Montreux. 30km, +285/-235m.
Mercoledì 31 maggio (SVIZZERA): Montreux - Saint-Maurice. 29km, +950/-525m.
Giovedì 1 giugno (SVIZZERA): Saint-Maurice - Martigny. 16km, +430/-370m.
Venerdì 2 giugno (SVIZZERA): Martigny-Orsières. 18km, +1.215/-800m.
Sabato 3 giugno (SVIZZERA-ITALIA): Orsières - Passo del Gran San Bernardo. 25km, +2.610/-1.065.

Dampierre-sur-Salon, ospiti di una straniante struttura polivalente piena di giocattoli, costumi, strumenti musicali, festoni. Tutto è deserto, e il silenzio s'infrange contro porte colorate e muri addobbati a festa.



Ora di cena. Ripenso a un cimitero del sud mentre aspetto il mio kebab, seduto al tavolino con Ivan, nella tristissima e massacrata Dampierre-sur-Salon. Torpore dorato di sole tramutato in metallico sciabordio puntiforme dalle vetrate dell'Hotel de la Tour. Rivedo l'arco argento della mia pisciata sul muro di quel cimitero a Delain. I bambini a qualche metro da me, un ragazzo più grande a rombare in sella al quad lungo un fazzoletto selvaggio fra le case e le tombe. Il giorno folgora, primaverile e lieto. Le lapidi grigie e marroni segnano il confine fra la vita feroce e il gioco dei fanciulli e l'attenzione delle madri. Torniamo dal ristorante turco, che si chiama Istanbul. Il nostro alloggio è a circa un chilometro dal centro insulso di Dampierre, e tornarci pare un'avventura. Ivan zoppica, qualcosa nel suo piede davvero non va, cammina a malapena e si è fatto triste, così ci sediamo sul lungo muro di pietra che costeggia la via e riservo qualche occhiata a lui, e qualche altra alla strada inutile che va a morire in chissà quali estuari notturni, desolati e sconosciuti....


I bambini del Centre de loisirs Croq'Loisirs.
Buonanotte e sogni d'oro a tutti.







Giorno 25: Langres-Champlitte, 36 km, 7,7 ore di cammino fuori dalla Champagne-Ardenne e dentro la Franche-Comté.


Ore 10:10, 29 km a Champlitte, ancora 5,53 ore di marcia. Oggi tappa sulla D974, vento freddo, cielo minaccioso, gambe stanche e un po' doloranti. Io penso solo alla tappa di domani, Champlitte - Dampierre-sur-Salon, 18,5 km, e a nient'altro, gli oggetti e i panorami mi scorrono attorno lentissimi e non mi arrischio neanche a penetrare oltre l'evidenza, perché le cose sono le cose e oggi sono troppo stanco per perdere.


Ore 14:28, Chassigny, ancora Champagne-Ardenne, 16 km a Champlitte, 3,12 ore di cammino. La pioggia ci ha incalzato, ostacolando un pranzo fangoso a bordo di un provvidenziale coltivo, spingendoci per altri 3 km fino a questo estremo avamposto di regione, in un bar. Ora dalle finestre vedo l'asfalto chiarito da un fendente violento di luce, mentre Ivan fuma in silenzio, seduto su di una panca ancora umida.


Ore 17:53, 4 km a Champlitte, 49 minuti di cammino, 32 km alle spalle.


Ora di cena a Champlitte. Intanto, un po' di foto della tappa odierna: nuvole francesi (che come scrive Buzzati in un pezzo che non ricordo, hanno lo strano e inquietante vizio di assumere sembianze umane, ad es. volto di De Gaulle), Ivan appoggiato a un monumento ai caduti, alberi solitari, giochi per bambini in un cortile espositivo di un'impresa di pompe funebri a Chassigny.




La curiosa fotografia allegata a questo post è stata donata al gestore del nostro alloggio, Monsieur Paul, da un'anziana pellegrina giapponese che nel 2014 percorse un tratto di Francigena, da Reims a Piacenza, passando appunto da Champlitte, e che si trova appesa nella nostra stanza da letto. Ecco la sua strana storia, così come ci è stata raccontata da Paul al nostro arrivo:

"La storia di questa immagine è abbastanza singolare: la pellegrina mi raccontò di come raffigurasse una famiglia in vista nella sua città - che non mi disse mai - e che questa famiglia cadde in disgrazia per una serie di avvenimenti poco chiari. La parabola di questa gente divenne negli anni esemplare in quella zona, e la fotografia che li ritraeva una sorta di talismano. Ora, io non credo a queste cose, sono cattolico, non mi faccio impressionare, ma lei mi ha raccontato di come anche solo una semplice riproduzione di quella fotografia porti pace e fortuna nella casa in cui si trova appesa; ma attenzione: se osservata passata la mezzanotte, essa rivelerà come i volti allegri e sorridenti di quelle persone si siano tramutati in orrende maschere di dolore e di tristezza. Io l'ho appesa per cortesia verso la signora, e ormai mi ci sono affezionato, ma naturalmente non c'ho mai creduto."

Buonanotte e sogni d'oro, a domani.





19 Maggio  -  24° giorno di cammino

Giorno 24: Mormant-Langres, 23 km (ora ne mancano 19, 4,7 ore di cammino). Piove, e ho scoperto di avere usato solo la la gamba sinistra per giorni e giorni: da qui la tendinite tibiale, il dolore alla coscia e l'esordio di una sciatalgia. Oggi uso la destra atrofizzata come appoggio, e la sinistra finalmente non fa più male. Ivan mi sta accompagnando nel segmento più improbo e ingrato della Londra-Gerusalemme, una palude senza epica, infinita e frustrante fra Champagne-Ardenne e Franca Contea, e per quel che mi riguarda questo vale quanto e più di tutti i valichi del Gran San Bernardo di 'sto mondo.



Ingresso a Langres, ultima città della Champagne-Ardenne.


Un bel quarantenne fa spesa al Casinò, centro di Langres.



Un quadrante docile nel ring odierno. Buonanotte e sogni d'oro.





18 Maggio  -  23° giorno di cammino










Giorno 23: Vaudrémont-Mormant, 24 km, 4,55 ore di cammino, in assetto da pioggia come non succedeva da 10 e più giorni (precisamente dalla tappa Tugny-et-Pont - Villequier-Aumont). Ivan ha uno strano dolore al piede sinistro, io ho appena terminato lo stretching per la coscia, l'umore è livido come questo cielo color fanciullo morto.


Ore 13:21, 12 km a Mormant, 2,37 ore di marcia. Braux-le-Châtel, Bricon, Blessonville, sosta per il pranzo. Borghi grigio-ocra che croci umide ai lati di strade e cortili paiono tenere in piedi, ancorati al cielo e all'argilla; il cielo come una tazza bianca a cui un negromante abbia infuso sordi batuffoli di metastasi che proliferano mansueti, spaccandola con elegante silenzio - "E la crepa nella tazza apre un sentiero nella terra dei morti", scriveva Auden, e la terra vomita tombe come plutoni, lapidi, tuoni tellurici nel cui cuore sonoro germogliano ossa e preghiere e fatica.






Oggi indosso un certo capellìde.


Resti della'Abbazia di Mormant, ultimo avamposto campestre di Francia. Adesso cena sontuosa a base di provviste, poi subito a letto, a meditare sugli acciacchi e la tappa di domani.
Buonanotte e sogni d'oro, in anticipo.





17 Maggio  -  22° giorno di cammino




Giorno 22, Bar-sur-Aube - Vaudrémont, 21 km, 4,22 ore di cammino. Si abbandona un altro avamposto civile per avventurarsi nuovamente nella rigorosa e spoglia campagna, per due giorni e mezzo fino a Langres, ultima città della Champagne-Ardenne, da cui partiremo alla volta di Champlitte e della Franche-Comté.
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Ore 11:10, 15 km a Vaudrémont, 3 ore di cammino. In molti mi hanno detto di come saranno solo le Alpi a testare per davvero la mia volontà, le mie capacità, la mia fede di escursionista - ma fede in che cosa? Mi piacerebbe approfondire la faccenda, perché non mi è chiara. Io credo invece che la fede si misuri passo dopo passo in tappe come quella di oggi e dei prossimi giorni, tappe anonime, tappe "cerniera", di lento lavoro e lenta progressione, tappe che allontanano dalla visione della meta, senza strappi eclatanti, avventura o estasi di alcun genere, tappe soffocate da chilometri ciechi, risucchiate verso un centro meschino di fatica come dallo scarico del water.
"Non apparteniamo a nessuno se non al lampo di quella lampada ignota, a noi inaccessibile, che tieni desti il coraggio e il silenzio", scriveva René Char; è tutto vero, ma in giorni come questo quasi non ci credo, e mi vien da pensare che abbia detto una gran cazzata.

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La storia che segue e che riporto esattamente, ci è stata raccontata la sera di domenica 14, a Coole, durante la cena a casa di Mme Songy. La intitolerò
IL RACCONTO DELLA PELLEGRINA OLANDESE
"Camminavo lungo il canale della Marne, da Condé-sur-Marne a Châlons-en-Champagne, quando qualcosa alla mia sinistra attira la mia attenzione: sull'acqua del canale vedo galleggiare qualcosa, una sfera grigia e liscia, somigliante a una grossa boa. Mi avvicino, e mi accorgo che si dirige lentamente controcorrente. Sporgendomi sull'argine, noto che la cosa sta nuotando, e che sotto il pelo dell'acqua un enorme becco simile ad un'aspirapolvere si agita furiosamente a destra e a sinistra. Non ho visto occhi o pinne, solo il becco. Proseguo per due km, ed eccone un altro, identico, che si comporta allo stesso modo. Dopo un centinaio di metri, incontro un pescatore e gli chiedo che razza di pesci siano quelli che ho visto galleggiare pigramente nel canale.
- non sono pesci, signora, non sono pesci - risponde, e il suo sguardo prima vispo si fa improvvisamente cupo e triste. Gli chiedo spiegazioni ma quello nulla, muto, così vado avanti facendo attenzione all'acqua fino a Châlons-en-Champagne, ma non vedo più nulla di strano."
(La pellegrina ci ha mostrato subito dopo una fotografia della "cosa", purtroppo confusa per la sovraesposizione: una palla argentata sull'acqua, simile a una curiosa e abnorme vescica. Che cosa fosse, né Mme Songy né suo marito hanno saputo dirlo).

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Vaudrémont, Gite rural René Rolland. La lavatrice è alle prese con 21 giorni di panni improponibili, il sole picchia su questo chiaro e malinconico borghetto di bassa montagna, non privo d'increspature romantiche e un senso dolce di solitudine.

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Stasera ceniamo tardi, come i signori, godendoci fino all'ultimo grammo la brezza calda, gli uccellini, un suono di campane lontano e misterioso, la luce che frana dalle colline ardite e boscose qui intorno, sempre più oscura e silenziosa.

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L'Aube, i boschi, i cimiteri, le colline, le strade di asfalto, le correnti d'aria, i pacchetti energetici che attraversano gli itinerari, penetrando da un panorama all'altro con la stessa facilità con cui noi - ad esempio - ci cambiamo le mutande la mattina, anzi magari molto più facilmente, senza l'ancora della gravità, o il pensiero di un temporale a offuscare l'orizzonte dei sogni.
Buonanotte e a domani.

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16 Maggio  -  21° giorno di cammino


Giorno 21: Brienne-le-Château - Bar-sur-Aube, 26,5/24 km, anche qui a seconda di una scelta che prenderemo a breve.

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19 GIORNI AL PASSO DEL GRAN SAN BERNARDO E DUNQUE ALL'ITALIA.
ECCO L'ELENCO DELLE TAPPE AGGIORNATO FINO AL VALICO, PER CHIUNQUE VOLESSE ORGANIZZARSI PER TEMPO E UNIRSI:
Martedì 16 maggio (FRANCIA): Brienne-le-Château - Bar-sur-Aube. 26,5 km, +100/-30 m.
Mercoledì 17 maggio (FRANCIA): Bar-sur-Aube - Vaudrémont. 21 km, +230/-180 m.
Giovedì 18 maggio (FRANCIA): Vaudrémont-Mormant. 24 km, +320/-175 m.
Venerdì 19 maggio (FRANCIA): Mormant-Langres. 25,5 km, +85/-42 m.
Sabato 20 maggio (FRANCIA): Langres-Champlitte. 37,5 km, +68/-190 m.
Domenica 21 maggio (FRANCIA): Champlitte - Dampierre-sur-Salon. 18,5 km, +160/-190 m.
Lunedì 22 maggio (FRANCIA): Dampierre-sur-Salon - Gy. 25 km, +170/-155 m.
Martedì 23 maggio (FRANCIA): Gy-Besançon. 32 km, +495/-450 m.
Mercoledì 24 maggio (FRANCIA): Besançon-Etalans. 27 km, +760/-410 m.
Giovedì 25 maggio (FRANCIA): Etalans - Mouthier-Haute-Pierre. 19 km, +375/-550 m.
Venerdì 26 maggio (FRANCIA): Mouthier-Haute-Pierre - Pontarlier. 23,5 km, +770/-365 m.
Sabato 27 maggio (FRANCIA-SVIZZERA): Pontarlier - Sainte-Croix. 23 km, +530/-290 m.
Domenica 28 maggio (SVIZZERA): Sainte-Croix - Orbe. 23 km, +310/-910 m.
Lunedì 29 maggio (SVIZZERA): Orbe-Losanna. 30,5 km, +285/-235 m.
Martedì 30 maggio (SVIZZERA): Losanna-Montreux. 30 km, +500/-540 m.
Mercoledì 31 maggio (SVIZZERA): Montreux - Saint-Maurice. 29 km, +950/-525 m.
Giovedì 1 giugno (SVIZZERA): Saint-Maurice - Martigny. 16 km, +430/-370 m.
Venerdì 2 giugno (SVIZZERA): Martigny-Orsières. 18 km, +1.215/-800 m.
Sabato 3 giugno (SVIZZERA-ITALIA): Orsières-Passo del Gran San Bernardo. 25 km, +2.610/-1.065 m.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Ore 11:24, 18 km a Bar-sur-Aube (alla fine abbiamo optato per il percorso da 24), 3,42 ore di cammino. Nessuna foto dell'itinerario di oggi, per ora (anche perché non c'è un cazzo di rilevante, a parte i soliti paesini snocciolati come grani di un rosario odioso lungo la rovente D396), ma una delle immagini che ogni tanto mia mamma mi manda, tanto per rimpolpare la già cocente nostalgia che ho di casa mia. Signori e signore, il mio meraviglioso e amatissimo Piruchì ❤️:

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Ore 15:30, 6,6 km a Bar-sur-Aube, 1,23 ore di cammino. Oggi si sconta la tappa di ieri, metro dopo metro - i pensieri sono pietre aguzze, Gerusalemme un cane macilento coi denti gialli che ride da un Golgota di carne, a cui nessuno dà da mangiare e che io non voglio accarezzare.
Ivan: "A un certo punto, al terzo o quarto km per Arsonval, mi sono fatto sempre più vicino alle macchine che passavano, per la disperazione e il caldo, così da avere un po' di vento quando i camion mi sfioravano."

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Bar-sur-Aube presa dopo una breve tappa di martirio. Da qui fino a Langres, tre tappe di decompressione (21, 24 e 25,5 km), prima dei 37,5 km che da Langres ci porteranno a Champlitte, ultimo strappo degno di nota in terra di Francia.

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Qualche foto dalla tappa odierna Brienne-le-Château - Bar-sur-Aube (l'ultima ritrae Ivan immerso in cupe meditazioni sentieristiche al tramonto, nel bel giardinetto pubblico di Bar).
Buonanotte e sogni d'oro a tutti.
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15 Maggio  -  20° giorno di cammino


Giorno 20 sulla Londra-Gerusalemme. Oggi tappa Coole - Brienne-le-Château (43 km, 8,49 ore), OPPURE tappa Coole-Donnement (27 km, 5,28 ore), a seconda della disponibilità a Brienne di alloggi o meno - sì lo so che ieri sera avevo scritto domani tappone senza possibilità di sconto ecc., ma a cena è saltata fuori questa ghiotta opportunità. Vediamo.

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Ore 9:47, 33 km a Brienne-le-Château, 6,45 ore di cammino. Vi scriviamo dalla chiesetta con annesso romantico cimiterino di Humbauville.

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Sole e croci dalla Champagne-Ardenne.

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"Quando sarete assetati e senz'acqua, alle fontane dei nostri morti potrete abbeverarvi sempre."


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Ore 12:44, 23 km a Brienne-le-Château, 4,44 ore di cammino. È il momento di un pranzo come si deve: Ivan prepara il riso paëlla di Uncles Ben's, mentre la campagna intorno a noi respira, si allarga, si espande grazie alle forze germinative del sole.

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Saint-Léger-sous-Margerie, comune, dipartimento dell'Aube, Champagne-Ardenne, 60 abitanti. Nessun bar da ieri mattina, cioè da 50 km. 
Ivan: "Questa pista somiglia a uno di quei lunghi racconti senza un punto fermo, come "L'autunno del patriarca" di Márquez".

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Ore 16:30, 12 km a Brienne-le-Château, 2,23 ore di cammino. Sul rettilineo per Rosnay-L'hôpital di 4,5 km, primo grammo d'ombra in 5 km. Chilometri e chilometri di asfalto liquefatto dal sole, in salita, dentro cui nuotano demoni in armature hi-tech e squali di luce dalla ferocia preistorica. Sulla strada sfrecciano 3 camion militari modernissimi, ma verso dove? Perché sono passati di qui?

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Finito. Altri 43 km alle spalle.

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14 Maggio  - 19° giorno di cammino

Giorno 19, Châlons-en-Champagne - Le Meix-Tiercelin, 41/38/33 km (dipende da quale percorso seguiremo), dalle 7 alle 9 ore di cammino, da oggi e per molti giorni a venire in due.


So long, Pater!

PER LE DONNE: UN CUORE=UN BACIO AL VOSTRO PATER PREFERITO



Ore 13:27, 24 km a Le Meix-Tiercelin, 4,50 ore di cammino. Dalla periferia gentile di Châlons-en-Champagne, alle placide strade campestri della Champagne-Ardenne, sorvegliate da schiere schiere schiere di pale eoliche che fanno ruotare i loro bracci nella brezza fresca.
Da qualche parte, poco lontano da dove io e Ivan camminiamo faticosamente, i lupi mannari tengono un conciliabolo lungo il muro di qualche cimitero di campagna abbandonato, scambiandosi consigli e storie di caccia; qualcuno corre per strade deserte con la testa in fiamme; una costruzione bianca e imponente increspa il paesaggio, in lontananza; i suoni non esistono più, e l'aria, impercettibilmente, si fa opaca.








Arrivati Coole invece che a Le Meix-Tiercelin, 26 km invece che 38, per una serie di necessità logistiche; domani, obbligatoriamente, sono 44 km fino a Brienne-le-Château, senza sconti possibili. Partenza alle sette.




13 Maggio  - 18° giorno di cammino

Giorno 18 sulla Londra-Gerusalemme, tappa Trépail - Châlons-en-Champagne, 26 km, 5,10 ore di cammino. Stanotte febbrone, brividi, nausea, sentore di morte. Ora sto molto meglio, e allora via, verso la strada di oggi.

Ore 11:55, Condé-sur-Marne, 17 km alla meta, 3,28 ore. Nulla da dichiarare. Ora tutto rettilineo fino a Châlons-en-Champagne lungo il canale.




Carogne sommerse.



Mi sto scoprendo animalista sempre più settoriale e parziale: le carcasse di daini, lepri, conigli ecc. mi lasciano quasi del tutto indifferente, quelle dei cani idem (ma a me i cani stanno pure un po' sul cazzo, soprattutto quelli piccoli), per non parlare degli uccelli, mentre quelle dei mici - per ora solo una, (s)fortunatamente - mi gettano in una tristezza abissale che dura anche alcune ore. Adoro i mici, Dio li benedica e li protegga sempre dagli orrori del mondo e dalla crudeltà degli uomini.

Ore 16:22, 4,7 km a Châlons-en-Champagne, 58 minuti di cammino. Ancora costeggiando il canale, affiancati dalla frescura placida degli alberi, che di quando in quando inaspriscono raggrumandosi in piccole e dense masse boscose. Mi ricorda il percorso della Bevanella, che dalla Statale Adriatica passa per il cimitero di Savio, entra nella pineta e sfocia dopo chilometri e chilometri a Lido di Classe, sul mare.






Finito.



La prima squadra, da Reims a Châlons-en-Champagne (12 e 13 maggio 2017).
Al prossimo SdD, Pater!


Perché le fan del SdD trovano estremamente sexy il sentierista che a fine tappa non perde tempo in sciocchezze, ma consulta con fare esperto la guida, studiando l'inquietante tappa da 41 km del giorno dopo.

Buonanotte e sogni d'oro.




12 Maggio  - 17° giorno di cammino

Alberto Paternò (Rimini, 24 luglio 1989), secondo compagno a raggiungermi sulla Londra-Gerusalemme, a Reims, Francia.
Sentierista SdD esordiente sulla Via dei Santuari da Bologna a Prato datata aprile 2012, Alberto si distingue su questo complesso e sfortunato itinerario per l'abnegazione e la limpida volontà tese all'obiettivo finale; protagonista, insieme a Ivan, di una rocambolesca avventura fra le perigliose vette pratesi, è uno dei quattro a chiudere con successo la piccola impresa. Nel 2016 mi scorta nel tratto finale del Sentiero "Roberto Tassinari", da Ponte del Faggio (Bagno di Romagna, FC) alle Sorgenti del Tevere (Verghereto, FC).
È laureato in Lettere Moderne, specializzato in Italianistica.
Camminatore appassionato e grande cuore escursionistico, Alberto (che da ora in avanti chiamerò Pater), vive il sentiero in grazia ottimistica e con sguardo sempre nuovo sulle cose del mondo; generoso e caparbio, Pater interpreta l'andare a piedi come superamento sofferto dei propri fragili limiti, secondo un pensiero oramai universalmente definito "l'etica dell'eroe secondo Alberto Paternò".
Pater camminerà con me e Ivan per 2 giorni, da Reims a Châlons-en-Champagne.


Giorno 17, Reims-Trépail, 24 km, 5 ore di cammino. In tre.



E dopo lunghi giorni di ruvidezza e bianco rigore delle cose, beviamo d'un fiato il fuoco cangiante che irrompe dalle vetrate di Notre-Dame de Reims.





Ore 15:04, Puisieulx, 12 km a Trépail, 2,38 ore di cammino. Abbandonato l'ultimo satellite di Reims, un cielo franoso allaga di ombre le campagne spalmate attorno all'autostrada. Un vento caldo, cavalcato dalla pioggia, squarcia il paesaggio, lasciando trapelare bufere da dimensioni remote.







Ore 16:42, Verzenay, 6,8 km a Trépail, 1,27 ore di cammino. Le nubi sorgono all'orizzonte placide e guardinghe, morbidamente turrite in bastioni d'argento e trombe terribili. Le nubi sono le ciclopiche greggi del Signore che pascolano alberi di luce.
Attraversiamo le campagne infestate dai vitigni di Champagne. Terra ricca e grassa coltivata da possidenti ricchi, grassi e porci. La parola "Champagne" ovunque, risuona, detona, rimbomba a bordo strada, sulle case di Verzenay, grasse, ricche e serrate. Fiumi di Champagne per i vicoli, ma solo nell'idea, perché tutto è chiuso, tutto è fermo, escluso un brulicare sulle colline di turisti del vino e braccianti eleganti. Io ho sete, ma il vino mi fa schifo, lo Champagne mi fa schifo, ho sete di Coca e Perrier, col vostro Champagne di merda fatevici un clistere, francesi inospitali teste di cazzo, ho sete.





Dall'architettura di Notre-Dame de Reims ai sentieri sorprendentemente selvaggi del Parc naturel régional de la Montagne de Reims, Trépail è presa. Diciassettesimo giorno di cammino terminato.







La cena, stasera: polpettazze di macinato inquietante ma buono, con pummarola italica, e CHAMPAGNE dello CHAMPAGNE filiera CORTISSIMA.




"Nessun indizio da questo cielo impassibile e la mia fiamma non sa per che verso bruciare." mg

Buonanotte e sogni d'oro a tutti.



11 Maggio  - 16° giorno di cammino

Giorno 16, tappa Corbeny-Reims, 28 km, 5,39 ore di cammino sotto un cielo che si prepara lentamente alla guerra. Ultimo giorno di solitaria in terra di Francia. Nel 2012 camminai 15 giorni da Portonovo di Ancona ad Albinia, con un giorno di riposo piantato come un chiodo sulla fronte della Toscana, a Santa Fiora, da alcuni parenti, per via di una feroce tendinite. Comunque vada a finire, oggi supero questo mio piccolo record sentieristico personale, comunque vada a finire, questo è già il cammino più lungo di tutta la mia vita.


Ore 11:00, Berry-au-Bac, 19 km a Reims, 3,56 ore di cammino sul nastro inarrestabile della D1044.
Nulla da dichiarare. Nella foto, il cimitero militare britannico di La Ville-aux-Bois.


Ore 12:03, 15 km all'arrivo, 3,12 ore di cammino. Paesaggi verso Reims, e la bellissima e schiva signorina dell'Hotel du Chemin des Dames di Corbeny.




È la terza volta che un'autoambulanza mi incrocia lungo la D944, e per la terza volta fa partire per un attimo le sirene, giusto il tempo di farmi battere il cuore a vuoto e trasalire. Prima, mentre ero seduto ai margini della strada a riposare, ho notato che i conducenti mi guardavano, ridendo a crepapelle. Mi sento come il protagonista di "Nero", il romanzo di Tiziano Sclavi: perseguitato dai teppisti, perché i teppisti si nascondono ovunque, anche fra gli autisti delle autoambulanze. Figli di troia francesi.

Ore 13:38, 9,4 km a Reims, 1,57 ore di cammino. Oggi rettilineo di 28 km sfrangiacoglioni, tutto in salita. Sole e noia mortale, questa interminabile solitudine sta per concludersi, ma senza sconti, con un colpo di coda micidiale.


Ore 14:56, 4,4 km al mio albergo, 55 minuti di marcia attraverso la periferia di Reims. Sole, vento, polvere, rumore, croci e tanta memoria di morte, pesante e grigia e inamovibile come la pietra.





Ivan Naqvi (Londra, 27 gennaio 1992), primo compagno a raggiungermi sulla Londra-Gerusalemme, a Reims, Francia.
Presente all'atto di nascita del Progetto SdD, datato 11 gennaio 2011, e facente parte dei sette che partiranno da Bologna alla volta di Firenze sul cammino battesimale della Via degli Dei l'8 aprile dello stesso anno, assieme a Giulia Sarti, Marta Resta, Lorenzo Fufolo Magnani, Luigi Romeo, Julian Alessandrini (aka Velter Apollo Waldorf) e al sottoscritto, Ivan sarà uno dei tre a terminare con successo il percorso, dopo una serie di sventurate peripezie. Nel 2012 percorre in 5 giorni la Via dei Santuari da Bologna a Prato, una delle esperienze più disastrose (e intense) dell'intera storia del Progetto; nello stesso anno, mi accompagna lungo le tappe umbro-marchigiane del Coast to Coast italiano, da Perugia a Contignano (SI).
Membro del Trio del Ritoio assieme a Enea Tazzari e a me medesimo, Ivan incarna l'ortodossia sentieristica più pura e intransigente; camminatore di razza, tecnicamente rigoroso e resistente, Ivan è lo spirito inquieto del Progetto, un sentierista che vive il cammino come percorso problematico verso il proprio centro occulto, spesso oscuro e inospitale.
Sciamano umbratile dalla fede lacerata ma incrollabile, Ivan sintetizza le inquietudini romantiche del camminatore che sa, per citare una sua massima, come "la luce germogli solo all'ombra ineluttabile del passo".
Ivan camminerà con me da Reims a Losanna, per 18 giorni, fino alle pendici immense delle Alpi.


Decisamente, non è più la Picardie. Bienvenue Champagne-Ardenne!

(P.S. Di chi è il mento misterioso nella foto? La risposta a domani).




10 Maggio - 15° giorno di cammino

Giorno 15, solitaria, due settimane fa lasciavo Victoria Station verso Dartford, oggi invece lascio Laon alla volta di Corbeny, 21 km, 4 ore e 28 di cammino.

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Ore 12:50, 11 km a Corbeny, 2,19 ore di cammino fra vento limpido e sole bianco. Chiarità di luoghi e di pensiero. A 45 minuti dalla partenza, un micio bianco e nero morto da poco, intatto, a lato della carreggiata, mi scaraventa addosso una frana aguzza di tristezza. Sull'asfalto poche macchie di sangue, una morte elegante. Avanti. Un paese scintillante e sereno da cui sono strappato per una strada di fango ed erba che s'incunea selvaggia nel colle, fino all'estuario abbacinante dei campi e del cielo, galleggianti nella luce. Salita salita salita nella polvere e nella solitudine domestica, come su di una tovaglia verde che si spiega pacata e senza una grinza. Mi ricongiungo all'asfalto, mi siedo, bevo.


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Ore 14:40, 5 km a Corbeny, 1 ora ancora di cammino. Oggi tappa tutta in salita, primo gentile assaggio dei giorni barbari e selvaggi che mi attendono in agguato sotto le Alpi.

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Corbeny è presa. Domani Corbeny-Reims, ultimo giorno di solitaria, poi comincia la seconda parte di questo viaggio, con Ivan e Alberto fino alla Svizzera e alle Alpi.

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"Les circonstances de cet accident restent inexpliquées..."
Buonanotte e sogni d'oro, a domani.

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9 Maggio - 14° giorno di cammino

Ore 7:18, giorno 14 sulla Londra-Gerusalemme, solitaria, tappa Villequier-Aumont - Laon, 35 km, 7, 13 ore di cammino. Sto facendo colazione con pane, miele, brioche, caffè, marmellata. Cerco di mangiare il più possibile dopo quasi 24 ore di digiuno. Oggi fuori il cielo per la prima volta è azzurro, e il sole accende il canto degli uccelli.

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Ore 10:36, 26 km a Laon, 5 ore e mezza spaccate di cammino. Partito da 5 minuti da Villequier-Aumont, ho vomitato mezza colazione a bordo della carrareccia che stavo calcando, e sono stato almeno graziato dall'assenza di pubblico. Non mi era ancora successo di vomitare in cammino. Evidentemente, un giorno di digiuno e una colazione ingurgitata in fretta e furia non hanno giovato al mio apparato digerente. In ogni caso, sono arrivato a Tergnier baciato dal sole, e ho individuato con gratitudine un bar nell'ammasso squallido e amorfo della sua periferia. Entro fiducioso sperando in un tramezzino, e scopro che non tengono nulla da mangiare, neanche i cioccolatini o un pacchetto di caramelle, solo gratta e vinci, qualche giornalaccio e tantissimo alcol. Avanti, allora.

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Ore 13:24, 14 km a Laon, 3 ore e 4 minuti di cammino. Vi scrivo dalla D1044, oggi km e km implacabili di sole e rabbia.

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Ore 16:35, 4,8 km a Laon, 1 ora e 5 minuti di cammino. Percorro da un'ora un inverosimile rettilineo di circa 10 km, srotolato sulla pianura di Laon, alla fine del quale la città si allontana impercettibilmente, millimetro dopo millimetro.

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Laon, centro storico. A 1 km dall'arrivo, una salita mefistofelica s'impennna impietosa su bello sterrato boscoso verso la parte più alta e antica della città, 100 m circa di dislivello tiratissimi, con zaino e sporta piena di scorte idriche e cibarie comprate poco prima al LIDL. Mi sono fermato 10 volte lungo questo ardito percorso temendo l'infarto, ma dopo 35 km di asfalto e quella salitina di merda, anche Laon è presa.

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Qualche foto cartolinesca di Laon al tramonto (cioè ora) che vi posto mentre aspetto l'antipasto, così mi levo il dente.

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Stasera suona a Ravenna il mio gruppo preferito di sempre e io sono a Laon. Puttana di quella troiaccia, che nervoso.

Qualche altra foto della tappa di oggi, Villequier-Aumont - Laon; l'inquietante e ripidissima scalinata silvestre che si vede alla fine collega la nuova Laon (in basso) al centro storico (molto, molto, molto in alto...). Buonanotte e sogni d'oro a tutti.

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8 Maggio - 13° Giorno di cammino

Lunedì 8 maggio, giorno 13 sulla Londra-Gerusalemme. Piove. Oggi tappa di decompressione, Tugny-et-Pont - Villequier-Aumont, 15 km, 3 ore di cammino.

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Cielo grigio: ok.
Pianura: ok.
Vento freddo: ok.
Infiniti rettilinei di asfalto: ok.
Enigmatiche strutture all'orizzonte: ok.
Sagome di paesini lontani in cui sai già che non troverai un cazzo: ok.
9 giorni così, di una monotonia e una noia che adesso, a pochi passi dall'arrivo dei primi amici, diventano snervanti sul serio.
Sogno i paesaggi e il clima italiani, ma chissà poi se esistono.




Dopo 15 km intensi, sono finalmente giunto a Villequier-Aumont, deprimente pinnacolo che si eleva stancamente dalla palude di campi e coltivi circostanti. Da ieri mattina, non un bar, un ristorante o un market aperti: 45 km di deserto, paesi così muti e immobili da sembrare rastrellati, e un silenzio enorme che avvolge queste tristissime terre da un orizzonte all'altro.
 Vi scrivo ora dall'unico albergo di Villequier, che per una coincidenza curiosa stasera non fa servizio ristorante; il posto più vicino in cui mangiare si trova a 2 km dalla mia posizione, e allora penso che tutto sommato, visto l'andazzo surreale delle ultime 48 ore, poteva andarmi molto peggio.

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Il centro di Villequier-Aumont, signori.

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Ore 20:00, Villequier-Aumont, Piccardia, oggi nuova macroregione denominata Hauts-de-France. Alloggio all'Auberge de Villequier, ai margini sfrangiati del paese, e il cielo di qui è un cetaceo morto che galleggia spiaggiato sulle nere coste del cosmo. Al mio arrivo, la padrona dell'Auberge ha spezzato le mie speranze in un pasto confortevole dopo giorni di peripezie culinarie e digiuni, dicendomi che il ristorante dell'hotel per stasera resta chiuso; in compenso, mi rassicura, a 2 km da qui qualcosa posso trovare di sicuro (scoprirò poi che i km che mi separano dal primo centro civilizzato sono 4 e non 2). Un'ora fa sono uscito dalla dependance dell'hotel che mi ospita, a 50m dal corpus principale della struttura, per elemosinare alla megera un tozzo di pane e calore umano. Il risultato? Nella foto:

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Ancora qualche immagine di oggi, gli ultimi, boscosi (e finalmente avvincenti) 5 km della tappa Tugny-et-Pont - Villequier-Aumont. Buonanotte e sogni d'oro a tutti!

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7 Maggio - 12° Giorno di cammino

Dodicesimo giorno sulla Londra-Gerusalemme. Ancora in solitaria, ancora sotto un implacabile cielo plumbeo. Oggi tappa Péronne - Tugny-et-Pont, 28 km, 5 ore e 49 minuti di cammino, sperando di essermi inteso bene con la signora che gestisce il rifugio per pellegrini a Tugny.

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Ore 11:21, 21 km a Tugny-et-Pont, 4 ore e 16 di cammino. Anche oggi una grande Francia.

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Ore 13:06, 14 km a Tugny-et-Pont, 2 ore e 54 minuti di cammino. Un enorme e maligno mastino di vetro ha rese fredde e deserte nella notte le campagne, e l'eco del suo fiato è il vento gelato che spazza le sagome perfette dei capannoni nell'area industriale, increspa l'acqua nera a bordo strada, soffia piano sopra le ossa dei morti, che per una strana proprietà del suolo di qui stanno lentamente tramutando in cristallo.
Cammino piano verso la mia meta incerta, i piedi fradici, sotto un cielo senza fiamma, grigio come un cranio.

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Ore 15:23, sono a Fluquieres sotto una specie di casotto di mattoni fornito di panchine. Prima seduta della giornata. 5,8 km a Tugny-et-Pont, 1 ora e 9 minuti ancora di cammino. Piove da stamattima, e in quasi 30 km non ho incrociato un solo market, bar o ristorante, solo paesini minuscoli torvamente serrati dietro la pioggia, e il posto in cui sto andando è anch'esso composto da un saracchio secco di schifose case francesi. Ho stupidamente pensato che avrei trovato delle provviste lungo la strada, e invece rischio di rimanere a stomaco vuoto fino all'arrivo di domani, se continua così.

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Giunto al termine di questa tappa disgraziata, approdo al rifugio pellegrino de la Confrerie des Amis de St. Jacques, a Tugny-et-Pont; un rapido sguardo al complesso: il mio alloggio, il laghetto antistante, il mio alloggio visto da fuori, l'esterno della Cappella di St. Jacques, l'interno della cappella, un articolo di giornale che parla del mio anfitrione in relazione al Graal (se qualcuno volesse tradurmelo gliene sarei grato), e il mio nuovo sulfureo amico, Mr. Black Phillip.

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6 Maggio - 11° giorno di cammino



Giorno 11: Gueudecourt-Péronne, 19 km, 3,45 ore di marcia. Ieri ho pranzato con una scatoletta di tonno sperando che all'arrivo avrei trovato ad attendermi una cena pantagruelica, e invece a letto senza cena (qua non c'è manco un bar); in compenso, anche per non sentire la fame, ho dormito 12 ore e mezza tutte filate. E adesso via, verso la strada di oggi.

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Ore 12:34, 8,5 km a Pèronne, 1,41 ore di cammino.

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Ah, la Somme! 20 km fra campagna e paesini, non una panchina, una seggiola, un bar, un ristorante o un mini-market; in compenso, decine di memoriali, monumenti ai caduti e cimiteri militari. Austerità e severità. Ma io, dopo un giorno di digiuno e assetato come un cavallo disperato, arrivato a Pèronne faccio lauta e colorata scorta di roba da bere per oggi e domani, così da brindare ai morti di questa freddissima terra. 
(astenersi commenti salutisti, please).

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L'angolo crudo: il mio interno coscia dx alla fine della seconda tappa (Dartford-Rochester, venerdì 27 aprile), e il mio interno coscia dx al termine dell'undicesima tappa (Gueudecourt-Péronne, sabato 6 maggio).

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Pantaloni Londra-Gerusalemme usati per 10 giorni filati da Londra a Gueudecourt: quando apriranno in giro per il mondo i SdD Café, pieni di cimeli della più importante epopea sentieristica romagnola di tutti i tempi, questi voglio siano esibiti nel SdD Café di Savio, il primo e più importante di tutti, che verrà eretto sotto casa mia.
Oltre a questi, saranno esposti la felpa Adidas di Luigi Romeo, il cappello di paglia rotto di Velter (Julian Alessandrini), la torcina a manovella di Ivan Naqvi, il completo grigio tipo pigiama di Enea Tazzari, risalente alla prima escursione del Trio del Ritoio, il coagulo di Alessandro Pasi e il mio bastone firmato dalla Fabia Drusilia.

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Péronne, "Piccola città più bella d'Europa" nel 2011.
Guardate che roba.

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5 Maggio - 10° giorno di cammino

Decimo giorno sulla strada, tendine tibiale sx dolorante, iniziato trattamento con Artrosilene. Oggi Arras-Gueudecourt, 28 km, 5,45 ore di cammino. Cielo grigio rigoroso, come da copione; si attende altrettanto prevedibile schiarita nel pomeriggio.

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Sto iniziando a considerare il grado di accoglienza e civiltà di un Paese a seconda della presenza o meno di panchine e cestini della spazzatura nei paesini che attraverso: Italia=Paese ospitale e civile; Romagna=Paese MOLTO ospitale e civile; Francia=Paese inospitale, incivile e barbaro.


Ore 15.31, 9 km a Gueudecourt, 1,51 ore di cammino. Oggi tappa vecchia maniera, tutta sulla D917, con camion, furgoni, trattori e auto a farmi compagnia. La tibia soffre a singhiozzo, e penso con sollievo ai soli 18 km di domani.

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DOPO APPENA 22 KM UNA PANCA E UN CESTINO.

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Gueudecourt è presa.

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4 Maggio - 9° giorno di cammino




Giorno 9, Bruay-la-Buissière - Arras, 31 km, 6,26 ore di cammino. Cielo grigio, giornata cupa. 8 giorni di solitudine alle spalle, 8 giorni di solitudine davanti a me. Venerdì 12, Reims e Ivan sembrano ancora lontanissimi.

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Il sangue resta sulla lama, il fango sulla scarpa, sempre.

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Ore 10:31, 26 km ad Arras, 5,27 ore di cammino. Sulla frase del fango e dello scarpone. Una vecchia scalata di anni fa, Lago di Pilato, Monti Sibillini, luglio 2011, alba del SdD. Discesa alle 6 di sera, fra gli ululati fiammeggianti dei lupi, in compagnia di Velter (Julian), IvanEneaLuigiDavid e pochi altri. Scendiamo le pietraie fangose, scivolando, fino a Foce di Montemonaco e al nostro alloggio. Dopo cena, vado per spazzolare via il fango secco dagli scarponi, ma Velter mi afferra la mano: "Non farlo, mai. Il fango rimane sullo scarpone. Dentro quel fango ci sono i lupi di queste montagne."
Da allora, non ho mai più pulito le mie scarpe al termine di una camminata.


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Le sei ore scarse di sonno le ho scontate tutte negli ultimi 10 km; gli ultimi 3 li ho fatti ciondolando e quasi a occhi chiusi, ma ad Arras ci sono arrivato.

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"Che il destino possa riunire ciò che il mare ha separato".

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03 Maggio - 8°  giorno di cammino



Sette giorni fa partivo da Victoria Station, Londra, alla volta di Dartford; oggi invece la mia partenza è Thérouanne, il mio arrivo Bruay-la-Buissière, 31 km, 6,27 ore di cammino.


Ore 10:40, 24 km a Bruay-la-Buissière, 4.53 ore. Oggi la strada si snoda orrenda e depressa fra campagne silenziose e cave di gesso incastonate lungo il percorso, a snervare cuore e gambe. La pioggia cade fitta da quando sono partito e ho trovato breve rifugio in un oratorio consacrato alla Madonna di Lourdes. Oggi la solitudine pesa come un macigno, oggi strada cattiva.
.



Ore 13:51, 9,4 km all'arrivo, 1.58 ore. Non ho ancora posato lo zaino a terra, non mi sono ancora seduto. Cammino, e quando sfioro le siepi fiorite di bianco, i petali restano attaccati al mio braccio.

Mentre mangio, una bambina bionda quasi albina dall'aria seria si ferma davanti a me e mi pianta addosso con insistenza uno sguardo severo e corrucciato, ma i suoi occhi sembrano guardare oltre me. Poi la madre la rimprovera, lei fugge via sulle sue gambette senza un rumore, e io penso a quelle storie sui bambini che vedono e parlano con le persone morte. C'è qualcosa che mi accompagna? Sto forse camminando coi morti?

L'ho fatto: pizza francese. Stanotte muoio.
VERDETTO: sapeva di "invasione degli ultracorpi".





02 Maggio - 7° giorno di cammino

Giorno 7, tappa Saint-Omer - Thérouanne, 13 km, giornata di decompressione. Oggi il sole brucia, sto facendo colazione con pane e cioccolata, la solitudine ha un retrogusto quasi dolce.

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Ore 11.00, 1.34 ore a Thérouenne, 7,6 km. Fra salite spaccafiato (oggi assaggio sul serio le prime colline francesi) e rassicuranti avvisi, la presunta tappa di riposo procede più intensamente del previsto.

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Arrivato alla mezza nel mio accogliente rifugio per pellegrini, sono corso al Carrefour e ho fatto scorta per il pranzo (i tramezzini), con un occhio di riguardo al bere. Ora sono al microscopico museo di Thérouanne a guardare un video in francese sulla storia di qui, e vi confesso che non ci presto molta attenzione 😬 (però la colonna sonora è ganza, hanno usato i Dead Can Dance).

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"I monumenti ai caduti sono le mie soste."
Herzog







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Qualche assaggio paesaggistico di oggi: campagne bellissime e assolate, un petit calvaire, molti cimiteri che si offrono nudi e impudici allo sguardo del camminatore, spogliati della corazza delle mura come enormi e arcaici crostacei dello Stige dal carapace divelto, la cui polpa grigia e morta si scalda lentamente al sole senza evaporare, eternamente.

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01 Maggio - 6° giorno di cammino

Giorno 6, Ardres - Saint-Homer, 25 km, 5 ore e 10 di cammino, secondo quel nazista del mio navigatore. Sto facendo colazione, il cielo è grigio e promette pioggia, ma la strada sembra snodarsi fra campagne tranquille, e la tristezza di ieri ha lasciato posto alla gratitudine per la bella notte di sonno appena trascorsa. Buon primo maggio a tutti.

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Ore 10:02, 20 km a Saint-Homer, 4.13 ore di cammino. Qua pioviggina, fa freddo ed è tutto grigio. Ma galleggia luminosa come un mantra nella mente la frase che mi disse il mio grande amico Julian Alessandrini aka Velter Apollo Waldorf, in occasione della nostra ormai leggendaria ascesa alla cima di Monte Vettore nell'agosto 2011, agli albori del Progetto SdD (dove vidi Velter vacillare sul sentiero per la prima e ultima volta nella mia vita): "Ricorda sempre quanto sto per dirti, Elia: a volte c'è solo un modo per raggiungere la propria meta, e cioè sottomettere il visibile al veggente." Così facemmo quella volta, e così farò oggi e per tutti i giorni a venire, fino a Gerusalemme.

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2,6 km a Saint-Omer, 33 minuti.

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E anche su Saint-Omer sventola luminoso il vessillo romagnolo del SdD!
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30 Aprile - 5° giorno di cammino



Quinto giorno. Oggi batto un mio piccolo record personale, perché non ho mai camminato per più di quattro giorni filati in solitaria. Fra 2 minuti sarò al porto, sperando che le pratiche d'imbarco siano semplici e veloci, ché ho voglia di approdare sul continente e affrontare i 15 km di oggi, da Calais ad Ardres, e lasciarmi alle spalle lo stress della logistica.

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Calais, 12:39, 3 ore ad Andres, 15 km, prima tappa francese. Superato l'orrido scoglio dei non-luoghi portuali, della periferia gelida e ventosa, della rete internet ballerina e dello spaesamento post-sbarco, eccomi finalmente in Francia. Un caloroso "benritrovati" all'Euro, a un sistema metrico-decimale civile e alla praticissima guida a destra.

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Calais-Ardres - o degli infiniti rettilinei catacombali, di case periferiche sbriciolate, di animali morti lungo la strada a scandire passi pesantissimi sotto un cielo bianco, spazzato da folate demoniache. E ancora: dell'isolamento, della familiare (ma mai così feroce) depressione del camminatore solitario, puntuale e inarrestabile durante traversate "estreme" come questa, dove la mente assorbe ogni grammo di morte che il paesaggio vomita, avvelenando il sangue e minando la visione della meta. Non ho mai provato così tanta tristezza nel cammino come oggi.



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E dopo giorni disordinati a base di Whopper (❤️), Dr. Pepper (❤️❤️), polli al limone del sig. Franco (❤️❤️❤️) - e soprattutto dopo un pranzo a base di barrette schiacciate nello zaino da un giorno e mezzo, consumato in piedi al margine della strada mortifera su cui aleggiavano echi di macumbe e gli starnazzi dei poveri volatili macellati dalle auto, finalmente una cena come si deve, francese al 100%, buonissima e sostanziosa, di cui non ho lasciato mezza briciola:

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29 Aprile -4° giorno di cammino

Pronto a iniziare la quarta tappa della Londra-Gerusalemme, nonché la prima sulla Via Francigena: Canterbury-Dover, ultima tappa inglese, 25 km, 5 ore, con la mia brava credenziale già timbrata alla cattedrale. Speriamo che la strada di oggi sia buona.

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Ore 13:04, 3,05 ore a Dover, 15 km circa. Oggi domina finalmente il passaggio bucolico del Kent, verde, larghissimo, illuminato dalla tonalità azzurrina del sole di qui. Ma se l'occhio e le orecchie si riprendono dai colpi di maglio dei giorni passati, torna invece l'insonne paura dello smarrimento, che serpeggia inquietando le placide vie campestri, avvelenando con leggerezza il pellegrinaggio.


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Foto di me col mio nuovo amore inglese


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Arrivato a Dover, in una über-bettola, dove il gestore, il verace e italianissimo signor Franco, non mi caga e parla di Barolo con delle giovani turiste.

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E mentre osservo dal porto le bianche scogliere di Dover, mi accorgo per la prima volta del mio odore, che sa di avventura, nervoso ma soprattutto di SdD.

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Un augurio di una serena buonanotte dal margine di un bancone ai margini di una festa di gioventù poliglotta che ride e schiamazza dentro un piccolo pub al margine estremo di Dover. Domani si lascia quest'isola verdegrigia per guadagnare il continente dalla costa francese di Calais, da cui la mia avventura solitaria proseguirà per oltre due settimane fino a Reims e fino a Ivan, mio primo compagno di cammino.
So long!
P.S.: sì, il vecchio losco e silenzioso in fondo alla sala è il maniaco da cui stanotte dovrò difendermi per non fare la fine di quegli imbecilli in "Hostel"


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La cena: pollo al limone con patate e verdurine del signor Franco. Ho spazzolato tutto fino all'ultima briciola, broccoletti compresi, e peccato che non c'era il panino per la scarpetta.

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28 Aprile - 3° giorno di cammino





7 ore e 41 minuti a Canterbury; partito da un'ora e mezza da Rochester, oggi dovrò camminare - parafrasando Simone Cattaneo - con impeto e con ferocia, lungo un rettilineo ancor più interminabile e trafficato di quello di ieri, straziato dal rombo dei camion e dalle sirene lancinanti delle autoambulanze.

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Anche le case lo sanno...


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Ore 14.00, 3.52 ore a Canterbury, 19 km circa. Il traffico si fa più feroce (trattori, spaventosi caterpillar, autoambulanze simili a Banshee e camion mastodontici), il paesaggio più verde e deserto, acceso da vampate di fioriture, e il marciapiede si sfalda sotto i morsi implacabili della vegetazione incolta a bordo strada, dove la sorveglianza civile si allenta e l'abbandono affonda la sua oscura spada nelle cose.



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Ore 15.25, 2.53 ore a Canterbury, 14 km. Il passo fatalmente rallenta e le soste per bere, riposarsi e massaggiarsi spalle e caviglie si fanno più frequenti. Intanto, mi sono imbattuto nella cosa più suggestiva fino a questo momento: i ruderi della Favesham Stone Chapel, a un minuto dall'A2.


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Ore 16:56, 1.28 ore a Canterbury, 7,2 km. Dopo le amene casette di Boughton Street e la ombreggiata strada collinare di Dunkirk, si torna a calcare l'A2.

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42 km alle spalle, stanco e con un modesto giramento di chitarrini dovuto all'attraversamento di tutto il centro storico per arrivare in questo ostellazzo del cazzo, termina la tappa chilometricamente maggiore di tutta la Londra-Gerusalemme. Qualche scorcio di Canterbury, anche se adesso non me ne frega niente perché ho le gambe in fiamme e sono in una stanza con altri tre - sicuramente loschi - che mi hanno lasciato solo un posto in alto nel letto a castello. Odio stare con altra gente in camera, un po' perché non mi fido, un po' perché sono abituato a snudarmi completamente appena arrivo, il che costituirebbe in questo caso un bel problema.
L'immagine può contenere: albero, cielo, erba, pianta, spazio all'aperto e natura



L'immagine può contenere: albero, cielo, scarpe e spazio all'aperto

L'immagine può contenere: albero, cielo, casa, spazio all'aperto, natura e acqua



27 Aprile - 2° giorno di cammino

Colazione energetica: Coca alla vaniglia e barrette sconosciute prese a caso, speriamo bene.


Spezzo la prima lancia a favore dell'Inghilterra: da masticatore accanito di asfalto - quasi un gourmet - quale modestamente mi considero (il coast to coast italiano del 2012 - eccetto qualche segmento nelle campagne marchigiane e nel Parco del Monte Subasio - lo feci tutto su strade asfaltate e spesso trafficate), apprezzo l'usanza di qui di coccolare il camminatore con marciapiedi larghissimi e onnipresenti, così da stemperare la tensione di passeggiare per km e km affiancato dal casino e dal puzzo di smog. Unico neo: non si incontrano panchine. Mai. Ma ora proseguo.



Cimiterino di S. Raphael




Arrivato a Rochester e terminata questa seconda tappa, un po' di foto dei magnifici scorci odierni




Se la testa, le ossa, i tendini, i muscoli e i nervi sono a Rochester, il cuore abita ancora i profili selvaggi delle montagne romagnole, e a rileggere quello che Dino scrive delle alte terre di Campigno (dove, fra l'altro, ho camminato durante l'ultima escursione in terra nostrana, fra cascate appartate, castagni e un calore acquoso da giungla) rinnovo l'entusiasmo per quelli che so essere, più di tutti, i sentieri della meraviglia, dell'avventura e del SdD.
Fra poco però dormo, la Valle del Lamone è lontana, e domani non mi attendono antiche selciate sperse fra i ruderi montani, bensì 42 km di asfalto rigoroso da Rochester a Canterbury. Buonanotte!







26 Aprile - La Partenza


Si parte, e già cresce il mio odio inverecondo verso Bologna: dopo un tira e molla al check-in, quelle teste di cazzo degli addetti decidono di farmi lasciare a terra - e dunque ai miei genitori - il mio prezioso quanto innocuo bastone, che tuttavia giungerà fra le mie mani in terra svizzera, in barba a questi babbei. E ora via, verso Londra!

Londra, Victoria Station: dopo un viaggio snervante sui mezzi pubblici, inizia ufficialmente qui la Londra-Gerusalemme. E ora... si cavalca!26 Aprile




Arrivato al Fulwich Hotel di Dartford, prima tappa terminata, primi 26 km alle spalle. Il Fulwich è la più grande topaia della mia vita: ciossa, decadente, puzzolente, e squisitamente cara, a mo' di schiaffo morale. Costretto dalle circostanze, ho applicato il trucco dello stuzzicadente per ovviare alla mancanza di un adattatore per le prese, solo usando il pezzo di metallo sottile della fibbia della cintura al posto dello stuzzicadente: ora i power bank si stanno allegramente ricaricando mentre io, sconfortato dalla moquette lercia e gibbosa, i letti molli e sfasciati, il cesso in comune, le maniglie scardinate dalle porte e dall'alito da beona terminale dell'ostessa, mi preparo allo stretching serale, come mi ha insegnato il mio bravissimo osteopata Enrico Morelli.
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11/4/2017

SIGNORE E SIGNORI,
il 26 aprile, come alcuni sapranno, inizia il mio lungo sentiero da Albione alla Terra Santa. Il primo accompagnatore, cioè il mio storico e insostituibile compagno di avventure Ivan Naqvi, dovrebbe raggiungermi a Reims sabato 14 maggio, e da lì proseguire con me per almeno due settimane.
VI CHIEDO: so che il periodo è quello che è, che avete un lavoro, che avete gli esami, la morosa o il moroso, ma se qualcuno di voi volesse farsi con me ALMENO UNA delle tappe che seguono, non si faccia scrupoli e me lo dica. Ve ne sarò grato!

Giorno 1 (INGHILTERRA), mercoledì 26 aprile: Londra – Dartford. 26, 2 km, dislivello sconosciuto.
Giorno 2 (INGHILTERRA), giovedì 27 aprile: Dartford – Sittingbourne. 41, 3 km, dislivello sconosciuto.
Giorno 3 (INGHILTERRA), venerdì 28 aprile: Sittingbourne – Canterbury. 25, 8 km, dislivello sconosciuto.
Giorno 4 (INGHILTERRA), sabato 29 aprile: Canterbury – Dover. 31, 5 km, dislivello +200/-210.
Viaggio in traghetto da Dover a Calais
Giorno 5 (FRANCIA), domenica 30 aprile: Calais – Guines. 32 km, dislivello +365/-355m.
Giorno 6 (FRANCIA), lunedì 1 maggio: Guines – Zudausques. 30 km, dislivello +285/-250m.
Giorno 7 (FRANCIA), martedì 2 maggio: Zudausques – Thérouanne. 23 km, dislivello +310/-265m.
Giorno 8 (FRANCIA), mercoledì 3 maggio: Thérouanne – Bruay-la-Brussiére. 32 km, dislivello +210/-245m.
Giorno 9 (FRANCIA), giovedì 4 maggio: Bruay-la-Brussiére – Arras. 35 km, dislivello +365/-350m.
Giorno 10 (FRANCIA), venerdì 5 maggio: Arras – Bapaume. 27 km, dislivello +150/-115 m.
Giorno 11 (FRANCIA), sabato 6 maggio: Bapaume – Péronne. 30 km, dislivello +175/-245m.
Giorno 12 (FRANCIA), domenica 7 maggio: Péronne – Saint-Quentin. 32 km, dislivello +165/-150m.
Giorno 13 (FRANCIA), lunedì 8 maggio: Saint-Quentin – Tugny-et-Pont. 16 km, dislivello +130/-150m.
Giorno 14 (FRANCIA), martedì 9 maggio: Tugny-et-Pont – Tergnier. 15,5 km, dislivello +80/-90m.
Giorno 15 (FRANCIA), mercoledì 10 maggio: Tergnier – Suzy. 22,5 km, dislivello +385/-330m.
Giorno 16 (FRANCIA), giovedì 11 maggio: Suzy – Laon. 10/15 km, dislivello +145/-175 m.
Giorno 17 (FRANCIA), venerdì 12 maggio: RIPOSO a Laon
Giorno 18 (FRANCIA), sabato 13 maggio: Laon – Corbeny. 28 km, dislivello +300/-390m.
Giorno 19 (FRANCIA), domenica 14 maggio: Corbeny – Reims. 28 km, dislivello +290/-300m.



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È con piacere che vi comunico che www.ciaspolando.blogspot.com seguirà il lungo viaggio a piedi che Elia intraprenderà ad Aprile. Il Progetto è arduo, LONDRA-GERUSALEMME seguendo la via Francigena, oltre 3000km di vera avventura, 4 mesi di viaggio!!!

Aspettiamo impazienti i suoi resoconti ed immagini !!!

-per essere aggiornati in real time potete iscrivervi al blog(gratis) utilizzando il modulo di contatto-




Di seguito l'itinerario del viaggio, e chiunque vorrà potrà unirsi a lui per una o più tappe
Giorno 1 (INGHILTERRA), mercoledì 26 aprile: Londra – Dartford. 26, 2 km, dislivello 
                                                                                                  sconosciuto
Giorno 2 (INGHILTERRA), giovedì 27 aprile: Dartford – Sittingbourne. 41, 3 km, 
                                                                                            dislivello sconosciuto
Giorno 3 (INGHILTERRA), venerdì 28 aprile: Sittingbourne – Canterbury. 25, 8 km, 
                                                                                             dislivello sconosciuto
Giorno 4 (INGHILTERRA), sabato 29 aprile: Canterbury – Dover. 31, 5 km, dislivello 
                                                                                          +200/-210
                                                                                          Viaggio in traghetto da Dover a Calais
Giorno 5 (FRANCIA), domenica 30 aprile: Calais – Guines. 32 km, dislivello +365/
                                                                                      -355m 
Giorno 6 (FRANCIA), lunedì 1 maggio: Guines – Zudausques. 30 km, dislivello +285/ 
                                                                               -250m
Giorno 7 (FRANCIA), martedì 2 maggio: Zudausques – Thérouanne. 23 km, dislivello 
                                                                                  +310/-265m
Giorno 8 (FRANCIA), mercoledì 3 maggio: Thérouanne – Bruay-la-Brussiére. 32 km, 
                                                                                       dislivello +210/-245m
Giorno 9 (FRANCIA), giovedì 4 maggio: Bruay-la-Brussiére – Arras. 35 km, dislivello 
                                                                                 +365/-350m
Giorno 10 (FRANCIA), venerdì 5 maggio: Arras – Bapaume. 27 km, dislivello +150/
                                                                                    -115 m
Giorno 11 (FRANCIA), sabato 6 maggio: Bapaume – Péronne. 30 km, dislivello +175/   
                                                                                  -245m
Giorno 12 (FRANCIA), domenica 7 maggio: Péronne – Saint-Quentin. 32 km, dislivello 
                                                                                        +165/-150m
Giorno 13 (FRANCIA), lunedì 8 maggio: Saint-Quentin – Tugny-et-Pont. 16 km, 
                                                                                  dislivello +130/-150m
Giorno 14 (FRANCIA), martedì 9 maggio: Tugny-et-Pont – Tergnier. 15,5 km, 
                                                                                     dislivello +80/-90m
Giorno 15 (FRANCIA), mercoledì 10 maggio: Tergnier – Suzy. 22,5 km, dislivello 
                                                                                            +385/-330m
Giorno 16 (FRANCIA), giovedì 11 maggio: Suzy – Laon. 10/15 km, dislivello +145/
                                                                                       -175 m
Giorno 17 (FRANCIA), venerdì 12 maggio: RIPOSO a Laon
Giorno 18 (FRANCIA), sabato 13 maggio: Laon – Corbeny. 28 km, dislivello +300/
                                                                                     -390m
Giorno 19 (FRANCIA), domenica 14 maggio: Corbeny – Reims. 28 km, dislivello +290/
                                                                                            -300m
Giorno 20 (FRANCIA), lunedì 15 maggio: Reims – Trépail. 25,5 km, dislivello +325/
                                                                                     -210m
Giorno 21 (FRANCIA), martedì 16 maggio: Trépail – Chalons-en-Champagne. 27,5 km, 
                                                                                       dislivello +245/-130m
Giorno 22 (FRANCIA), mercoledì 17 maggio: Chalons-en-Champagne – Le Meix-
                                                                                            Tiercelin. 41 km, dislivello +195/-115m
Giorno 23 (FRANCIA), giovedì 18 maggio: Le Meix-Tiercelin – Brienne-le-Chateau. 
                                                                                      33 km, dislivello +17/-43m
Giorno 24 (FRANCIA), venerdì 19 maggio: Brienne-le-Chateau – Bar-sur-Aube. 26,5 
                                                                                       km, dislivello +100/-30m
Giorno 25 (FRANCIA), sabato 20 maggio: Bar-sur-Aube –Chateauvillain. 35,5 km, 
                                                                                     dislivello +230/-180m
Giorno 26 (FRANCIA), domenica 21 maggio: Chateauvillain – Mormant. 21,5 + 6,5 km, 
                                                                                            dislivello +320/-175m
Giorno 27 (FRANCIA), lunedì 22 maggio: Mormant – Langres. 25,5 km, dislivello 
                                                                                     +85/-42 m
Giorno 28 (FRANCIA), martedì 23 maggio: Langres – Champlitte. 37,5 km, dislivello 
                                                                                       +68/-190m
Giorno 29 (FRANCIA), mercoledì 24 maggio: Champlitte – Dampierre-sur-Salon – 
                                                                                             Seveux. 18,5 + 6,5 km, dislivello +160/
                                                                                             -190m
Giorno 30 (FRANCIA), giovedì 25 maggio: Dampierre-sur-Salon – Gy. 25 km, 
                                                                                       dislivello +170/-155m
Giorno 31 (FRANCIA), venerdì 26 maggio: Gy – Besancon. 32 km, dislivello +495/
                                                                                       -450m
Giorno 32 (FRANCIA), sabato 27 maggio: Besancon – Etalans. 27 km, dislivello 
                                                                                     +760/-410m
Giorno 33 (FRANCIA), domenica 28 maggio: Etalans – Mouthier-Haute-Pierre. 19 km, 
                                                                                            dislivello +375/-550m
Giorno 34 (FRANCIA), lunedì 29 maggio: Mouthier-Haute-Pierre – Pontarlier. 23,5
                                                                                     km, dislivello +770/-365m
Giorno 35 (FRANCIA), martedì 30 maggio: RIPOSO a Pontarlier
Giorno 36 (FRANCIA-SVIZZERA), mercoledì 31 maggio: Pontarlier – Sainte-Croix. 23 
                                                                                                                   km, dislivello +530/-290m
Giorno 37 (SVIZZERA), giovedì 1 giugno: Sainte-Croix – Orbe. 23 km, dislivello +310/
                                                                                     -910m
Giorno 38 (SVIZZERA), venerdì 2 giugno: Orbe – Lausanne. 30, 5 km, dislivello +285/
                                                                                      -235m
Giorno 39 (SVIZZERA), sabato 3 giugno: Lausanne – Montreux. 30 km, dislivello 
                                                                                   +500/-540m
Giorno 40 (SVIZZERA), domenica 4 giugno: Montreux – Saint-Maurice. 29 km, 
                                                                                          dislivello +950/-525m
Giorno 41 (SVIZZERA), lunedì 5 giugno: Saint-Maurice – Martigny. 16 km, dislivello 
                                                                                   +430/-370m
Giorno 42 (SVIZZERA), martedì 6 giugno: Martigny – Orsières. 18 km, dislivello 
                                                                                      +1.215/-800m
Giorno 43 (SVIZZERA-ITALIA), mercoledì 7 giugno: Orsières – Passo del Gran San 
                                                                                                           Bernardo. 25 km, dislivello 
                                                                                                           +2.610/-1.065m
Giorno 44 (ITALIA), giovedì 8 giugno: Passo del Gran San Bernardo – Aosta. 30 km, 
                                                                              dislivello +140/-2.035m
Giorno 45 (ITALIA), venerdì 9 giugno: Aosta – Chatillon. 28,5 km, dislivello +730/
                                                                               -800m
Giorno 46 (ITALIA), sabato 10 giugno: Chatillon – Verrès. 21 km, dislivello +630/
                                                                                -790m
Giorno 47 (ITALIA), domenica 11 giugno: Verrès –Point-Saint-Martin. 15 km, 
                                                                                      dislivello +345/-370m
Giorno 48 (ITALIA), lunedì 12 giugno: Point-Saint-Martin – Ivrea. 22 km, dislivello 
                                                                               +360/-450m
Giorno 49 (ITALIA), martedì 13 giugno: Ivrea – Viverone/Roppolo. 21,5 km, dislivello 
                                                                                  +215/-165m
Giorno 50 (ITALIA), mercoledì 14 giugno: Viverone/Roppolo – Santhià. 14,5 km, 
                                                                                       dislivello +60/-180m
Giorno 51 (ITALIA), giovedì 15 giugno: Santhià – Vercelli. 28 km, dislivello +80/
                                                                                 -190m
Giorno 52 (ITALIA), venerdì 16 giugno: RIPOSO a Vercelli
Giorno 53 (ITALIA), sabato 17 giugno: Vercelli – Robbio. 18,5 km, dislivello +11/
                                                                                -131m
Giorno 54 (ITALIA), domenica 18 giugno: Robbio – Mortara. 15,6 km, dislivello +0/
                                                                                       -8m
Giorno 55 (ITALIA), lunedì 19 giugno: Mortara – Gropello Cairoli. 24,6 km, dislivello 
                                                                               +5/-5 m
Giorno 56 (ITALIA), martedì 20 giugno: Gropello Cairoli – Belgioioso. 33,1 km, 
                                                                                   dislivello +130/-146m
Giorno 57 (ITALIA), mercoledì 21 giugno: Belgioioso – Orio Litta. 24,1 km, dislivello 
                                                                                       +33/-52m
Giorno 58 (ITALIA), giovedì 22 giugno: Orio Litta – Montale. 26,3 km, dislivello +34/
                                                                                 -32m
Giorno 59 (ITALIA), venerdì 23 giugno: Montale – Fiorenzuola d’Arda. 22,7 km, 
                                                                                  dislivello +39/-11 m
Giorno 60 (ITALIA), sabato 24 giugno: Fiorenzuola d’Arda – Costamezzana. 28,5 km, 
                                                                                dislivello +259/-180m
Giorno 61 (ITALIA), domenica 25 giugno: Costamezzana – Sivizzano. 26,8 km, 
                                                                                      dislivello +409/-324m
Giorno 62 (ITALIA), lunedì 26 giugno: Sivizzano – Berceto. 22,8 km, dislivello 
                                                                               +1.159/-602m
Giorno 63 (ITALIA), martedì 27 giugno: Berceto – Pontremoli. 26,3 km, dislivello 
                                                                                   +1.963/-2.555m
Giorno 64 (ITALIA), mercoledì 28 giugno: Pontremoli – Aulla. 27,9 km, dislivello 
                                                                                       +410/-582m
Giorno 65 (ITALIA), giovedì 29 giugno: Aulla – Sarzana. 15,8 km, dislivello +798/
                                                                                 -825m
Giorno 66 (ITALIA), venerdì 30 giugno: Sarzana – Pietrasanta. 33,9 km, dislivello 
                                                                                  +370/-375m
Giorno 67 (ITALIA), sabato 1 luglio: Pietrasanta – Lucca. 32,3 km, dislivello +614/
                                                                           -619m
Giorno 68 (ITALIA), domenica 2 luglio: Lucca – Altopascio. 16,4 km, dislivello +35/-
                                                                                  36 m
Giorno 69 (ITALIA), lunedì 3 luglio: Altopascio – San Miniato Alto. 23,5 km, dislivello 
                                                                          +267/-164m
Giorno 70 (ITALIA), martedì 4 luglio: San Miniato Alto – Gambassi Terme. 23,6 km, 
                                                                             dislivello +691/-498m
Giorno 71 (ITALIA), mercoledì 5 luglio: Gambassi Terme – San Gimignano. 13,5 km, 
                                                                                  dislivello +429/-425m
Giorno 72 (ITALIA), giovedì 6 luglio: San Gimignano – Monteriggioni. 24,8 km, 
                                                                            dislivello +481/-536m
Giorno 73 (ITALIA), venerdì 7 luglio: Monteriggioni – Siena. 15,3 km, dislivello +395/
                                                                             -319m
Giorno 74 (ITALIA), sabato 8 luglio: RIPOSO a Siena
Giorno 75 (ITALIA), domenica 9 luglio: Siena – Ponte d’Arbia. 25,5 km, dislivello 
                                                                                 +358/-537m
Giorno 76 (ITALIA), lunedì 10 luglio: Ponte d’Arbia – San Quirico d’Orcia. 22,3 km, 
                                                                             dislivello +525/-263m
Giorno 77 (ITALIA), martedì 11 luglio: San Quirico d’Orcia – Radicofani. 28,3 km, 
                                                                                dislivello +855/-462m
Giorno 78 (ITALIA), mercoledì 12 luglio: Radicofani – Acquapendente. 23,8 km, 
                                                                                     dislivello +332/-737 m
Giorno 79 (ITALIA), giovedì 13 luglio: Acquapendente – Bolsena. 20 km, dislivello 
                                                                               +267/-330m
Giorno 80 (ITALIA), venerdì 14 luglio: Bolsena – Viterbo. 32,4 km, dislivello +570/
                                                                                -653m
Giorno 81 (ITALIA), sabato 15 luglio: Viterbo – Capranica. 30,9 km, dislivello +447/
                                                                              -403m
Giorno 82 (ITALIA), domenica 16 luglio: Capranica – Campagnano di Roma. 25,8 km, 
                                                                                    dislivello +305/-385m
Giorno 83 (ITALIA), lunedì 17 luglio: Campagnano di Roma – La Storta. 24,3 km, 
                                                                             dislivello +489/-631m
Giorno 84 (ITALIA), martedì 18 luglio: La Storta – Roma. 14,5 km, dislivello +100/
                                                                                -247m
Giorno 85 (ITALIA), mercoledì 19 luglio: RIPOSO a Roma
Giorno 86 (ITALIA), giovedì 20 luglio: Roma – Marino. 25,5 km, dislivello +435/
                                                                               -139m
Giorno 87 (ITALIA), venerdì 21 luglio: Marino – Artena. 28,2 km, dislivello +653/
                                                                                -671m
Giorno 88 (ITALIA), sabato 22 luglio: Artena – Anagni. 26,1 km, dislivello +608/
                                                                             -477m
Giorno 89 (ITALIA), domenica 23 luglio: Anagni – Veroli. 26,4 km, dislivello +880/
                                                                                    -509m
Giorno 90 (ITALIA), lunedì 24 luglio: Veroli – Ceprano. 27,2 km, dislivello +402/
                                                                             -950m
Giorno 91 (ITALIA), martedì 25 luglio: Ceprano – Cassino. 32 km, dislivello +290/
                                                                                -355m
Giorno 92 (ITALIA), mercoledì 26 luglio: Cassino – Mignano Monte Lungo. 19,9 km, 
                                                                                     dislivello +285/-203m
Giorno 93 (ITALIA), giovedì 27 luglio: Mignano Monte Lungo – Alife. 39,6 km, 
                                                                               dislivello +372/-607m
Giorno 94 (ITALIA), venerdì 28 luglio: Alife – Solopaca. 31,6 km, dislivello +466/
                                                                               -430m
Giorno 95 (ITALIA), sabato 29 luglio: Solopaca – Benevento. 27,3 km, dislivello 
                                                                             +549/-735m
Giorno 96 (ITALIA), domenica 30 luglio: RIPOSO a Benevento
Giorno 97 (ITALIA), lunedì 31 luglio: Benevento – Casalbore. 26,7 km, dislivello 
                                                                             +1.007/-549m
Giorno 98 (ITALIA), martedì 1 agosto: Casalbore – Celle San Vito. 22,7 km, dislivello 
                                                                               +769/-863m
Giorno 99 (ITALIA), mercoledì 2 agosto: Celle San Vito – Troia. 15 km, dislivello 
                                                                                    +308/-578m
Giorno 100 (ITALIA), giovedì 3 agosto: Troia – Santuario dell’Incoronata. 31,7 km, 
                                                                                 dislivello +73/-415m 
Giorno 101 (ITALIA), venerdì 4 agosto: Santuario dell’Incoronata – Cerignola. 28,1 
                                                                                  km, dislivello +120/-70m
Giorno 102 (ITALIA), sabato 5 agosto: Cerignola – Canosa. 18,5 km, dislivello +120/
                                                                                -122m
Giorno 103 (ITALIA), domenica 6 agosto: Canosa – Corato. 32,5 km, dislivello +275/
                                                                                      -167m
Giorno 104 (ITALIA), lunedì 7 agosto: Corato – Bitonto. 26,3 km, dislivello +78/-200m
Giorno 105 (ITALIA), martedì 8 agosto: Bitonto – Bari. 20,3 km, dislivello +110/
                                                                                  -202 m
Giorno 106 (ITALIA), mercoledì 9 agosto: Bari – Mola. 23,6 km, dislivello +109/
                                                                                       -112 m
Giorno 107 (ITALIA), giovedì 10 agosto: Mola – Monopoli. 24,4 km, dislivello +143/
                                                                                   -154 m
Giorno 108 (ITALIA), venerdì 11 agosto: Monopoli – Pozzo Guacito di Fasano. 24,9 
                                                                                     km, dislivello +135/-95m
Giorno 109 (ITALIA), sabato 12 agosto: Pozzo Guacito di Fasano – Lamaforca (Torre 
                                                                                  S. Sabina). 22 km, dislivello +34/-84m
Giorno 110 (ITALIA), domenica 13 agosto: Lamaforca (Torre S. Sabina) – Brindisi. 
                                                                                        31,7 km, dislivello +107/-94m
Giorno 111 (ITALIA), lunedì 14 agosto: Brindisi – Torchiarolo. 23,8 km, dislivello 
                                                                                  +130/-124m
Giorno 112 (ITALIA), martedì 15 agosto: Torchiarolo – Lecce. 20,9 km, dislivello 
                                                                                     +88/-74m
Giorno 113 (ITALIA), mercoledì 16 agosto: Lecce – Carpignano Salentino. 27,8 km, 
                                                                                         dislivello +112/-107m
Giorno 114 (ITALIA), giovedì 17 agosto: Carpignano Salentino – Otranto. 16,7 km, 
                                                                                   dislivello +47/-95m
Giorno 115 (ITALIA), venerdì 18 agosto: Otranto – Tricase. 32,7 km, dislivello +232/
                                                                                     -144m
Giorno 116 (ITALIA), sabato 19 agosto: Tricase – Santa Maria di Leuca. 17,1 km, 
                                                                                  dislivello +101/-134m
Giorno 117 (ITALIA), domenica 20 agosto: viaggio Santa Maria di Leuca – Lecce 
                                                                                        – Roma 
Giorno 118 (ITALIA-ISRAELE), lunedì 21 agosto: viaggio Roma – Tel Aviv – Akko  
Giorno 119 (ISRAELE), martedì 22 agosto: riposo ad Akko 
Giorno 120 (ISRAELE), mercoledì 23 agosto: Akko – I’blin. 22 km, dislivello 
                                                                                             sconosciuto
Giorno 121 (ISARELE), giovedì 24 agosto: I’blin – Nazaret. 25 km, dislivello 
                                                                                       sconosciuto
Giorno 122 (ISRAELE), venerdì 25 agosto: Nazaret – Monte Tabor. 16 km, dislivello 
                                                                                        sconosciuto
Giorno 123 (ISRAELE), sabato 26 agosto: Monte Tabor – Lavi. 16 km, dislivello 
                                                                                     sconosciuto
Giorno 124 (ISRAELE), domenica 27 agosto: Lavi – Santuario delle Beatitudini. 22 km, 
                                                                                            dislivello sconosciuto
Giorno 125 (ISRAELE), lunedì 28 agosto: Santuario delle Beatitudini – Sha’ar Hagolan. 
                                                                                     30 km, dislivello sconosciuto
Giorno 126 (ISRAELE), martedì 29 agosto: Sha’ar Hagolan – Beit She’an. 25 km, 
                                                                                        dislivello sconosciuto
Giorno 127 (ISRAELE-PALESTINA), mercoledì 30 agosto: Beit She’an – Brosh 
                                                                                                                      Habiq’ah. 24 km, dislivello  
                                                                                                                      sconosciuto
Giorno 128 (PALESTINA), giovedì 31 agosto: Brosh Habiq’ah – Habik’ah. 32 km, 
                                                                                             dislivello sconosciuto
Giorno 129 (PALESTINA), venerdì 1 settembre: Habik’ah – Gerico. 22 km, dislivello 
                                                                                                   sconosciuto
Giorno 130 (PALESTINA-ISRAELE), sabato 2 settembre: Gerico – Gerusalemme. 
                                                                                                                    30 km, dislivello 
                                                                                                                    sconosciuto

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 Elia Tazzari , di Savio di Ravenna. E'  fondatore del 
Progetto Escursionistico “Sentiero degli Dei”, un progetto che interpreta 
il cammino come estetica, e che porta avanti dal 2011 con diversi amici e 
compagni (pagina Facebook:https://www.facebook.com/progettosdd/). Subito 
dopo Pasquetta intraprenderà un viaggio a piedi da Londra a Gerusalemme 
della durata di circa 4 mesi, seguendo il tracciato della Via Francigena, 
con il patrocinio di Trail Romagna, associazione sportiva dilettantistica 
di Ravenna.


by nuvolachedanza

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